Otto anni di reclusione. E’ quanto dovrà scontare un vittoriese 38enne accusato di aver abusato di una ragazzina di appena tredici anni, figlia della convivente. I fatti risalgono al 2007 ed oggi la ragazza divenuta maggiorenne ha deciso di non portarsi più adesso quel peso che la soffocava denunciando l’accaduto. Il collegio giudicante del Tribunale, composto da Vincenzo Ignaccolo, Ivano Infarinato e Eleonora Schininà, ha accolto tutte le richieste del pubblico ministero Francesco Puleio.
Il Tribunale ha delegato al procedimento civile l’onere di quantificare i danni morali e civili subiti dalla presunta vittima. La ragazza ha denunciato le violenze sessuali avvenute mentre si trovava a Siracusa, dove si era trasferita su disposizione dei Servizi sociali a causa dei problemi in famiglia. Gli assistenti sociali percepirono i disagi della giovane e la aiutarono a far emergere la vicenda. La polizia informata dell’accaduto ha avviato le indagini nei confronti del patrigno. La ragazza, costituitasi parte civile, ha confermato le accuse di violenza sessuale mentre l’uomo si è difeso rigettando le accuse. Il collegio penale ha fissato in sessanta giorni il tempo per depositare le motivazioni della sentenza. Solo dopo averle lette la difesa proporrà appello contro la sentenza di primo grado.