Sono stati fermati i tre presunti scafisti, accusati di essere i responsabili dello sbarco di ieri pomeriggio a Pozzallo di 523 persone, salvate poche ore prima a largo delle coste libiche in quanto a bordo di gommoni in pessime condizioni carichi oltremodo di migranti. Si tratta di tre ghanesi: Mamadou Dian Diallo del ’96; Chatty Kaireba del ’97 e Manneh Buba del 1988. A distanza di meno di 9 ore dallo sbarco, gli scafisti sono stati individuati e condotti in carcere a Ragusa. La polizia ha raggiunto l’obiettivo prefissato in pochissime ore dall’arrivo dei migranti a Pozzallo nonostante gli immediati trasferimenti di 350 dei 523 migranti sbarcati.
Grazie alle meticolose indagini degli investigatori ed alla collaborazione degli interpreti di dialetti africani molto difficili da comprendere, sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza a carico dei tre gambiani. Gli scafisti hanno condotto gommoni in pessime condizioni di sicurezza per la navigazione e carichi di oltre 120 persone cadauno.
Le testimonianze hanno permesso di descrivere benissimo il ruolo di ognuno di loro, vi era chi stava al timone e chi alla bussola, con brevi periodi di alternanza. Appena in acque internazionali, il timoniere ha effettuato la chiamata di soccorso comunicando le coordinate gps e poi ha gettato in mare il telefono satellitare. Dopo non restava che aspettare i soccorsi per giungere in Italia e così dopo alcune ore sono arrivati a salvarli. Adesso dovranno rispondere del grave reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e si trovano in carcere a Ragusa.