Aree vaste, quale futuro per la Sicilia e, soprattutto, per il territorio ibleo? E’ il tema sviluppato nel contesto del convegno promosso dalla segreteria provinciale dell’Udc, ospitato venerdì scorso a Poggio del sole resort sulla Ragusa mare. Ad introdurre i lavori il segretario provinciale Pinuccio Lavima il quale ha esordito ricordando che nella seduta del 30 luglio 2015 l’Ars ha approvato il ddl “Disposizioni in materia di liberi Consorzi comunali e città metropolitane”. I nuovi enti intermedi corrispondono territorialmente con le ex Province. I Liberi Consorzi indicati dalla legge sono: Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa, Trapani mentre le città metropolitane sono Palermo, Catania e Messina. Si tratta di enti di area vasta dotati di autonomia statutaria, regolamentare, amministrativa, impositiva e finanziaria. Proprio partendo da questo presupposti, Lavima ha sottolineato che diventa importante saper sfruttare bene le opportunità che si aprono, destinate a rendere più responsabile il territorio. “Dobbiamo sensibilizzare di più e meglio la politica – ha aggiunto – per dare vere risposte al territorio attraverso una programmazione di sostanza”. Roberto Garaffa, presidente del Consiglio comunale di Modica, ha messo in luce l’importanza di fare sinergia, guardando con maggiore attenzione alla possibilità di allargare le competenze territoriali della nostra area vasta anche alla zona del Siracusano, creando un grande polo con un ambito per molti versi simile al nostro. Garaffa ha anche ricordato l’importanza di una programmazione capace di reperire quei fondi che rendono competitivo il nostro territorio perché solo dalla programmazione europea possono arrivare risorse capaci di dare ossigeno al nostro territorio.
Giuseppe Giannone, presidente della Camera di Commercio Ragusa, ha sottolineato che è sbagliato colpire i corpi intermedi come gli enti camerali mentre c’è ancora tuttora grande confusione sulle competenze. “Non si può fare – ha affermato – una riforma solo pensando a tagli economici che penalizzano il territorio”. Giannone ha ricordato che in parte i tagli e le nuove funzioni non molto chiari sono anche la responsabilità di chi ha allontanato la Camera di Commercio dal reale interesse del proprio associato che, infatti, non la sente più come un organismo importante per la crescita economica. “Dobbiamo – ha spiegato Giannone – far sentire nuovamente l’appartenenza a chi ci segue”. Il segretario generale della Cgil di Ragusa, Giovanni Avola, ha messo in evidenza come sia “importante gestire in sinergia certi passaggi epocali, occorre pensare a crescere come territorio. Guardiamo anche a Siracusa? Mi pare una buona proposta”. Sebastiano Di Mauro, presidente Gal Natiblei, ha ricordato che questa terra è la più ricca area di Sicilia e che, anche per questo, non merita quello che sta vivendo. “La capacità di questo territorio per lo sviluppo – ha aggiunto – è fondamentale. La federazione delle municipalità iblee, i Gal e le agenzie di sviluppo sono essenziali per potere andare avanti verso la crescita e lo sviluppo”. E’ intervenuto anche il sindaco di Monterosso Paolo Buscema. Tra i partecipanti anche Nitto Rosso, consigliere di amministrazione del Cas.
Sono seguiti gli interventi di Giuseppe De Santis, esperto in programmazione di fondi europei, il quale ritiene assolutamente indispensabile sfruttare la grande occasione lanciando l’idea del vendere siciliano al mondo. Il mezzo è la dieta mediterranea che in questa area trova la più alta rappresentatività. E’ intervenuto anche il prof. Antonello Pezzini consulente presso la commissione europea per le fonti energetiche alternative e promotore del Patto dei Sindaci che si è messo a disposizione del territorio. L’on. Orazio Ragusa ha sottolineato la necessità di avere coraggio per ampliare i nostri territori. “Con una specificità – ha chiarito il deputato regionale – dobbiamo puntare a creare aree vaste anche per competenze e non solo per quanto riguarda i territori. Aree vaste di intelligenze capaci di ridestare la progettualità territoriale. La riforma non ha guardato “solo” ad una idea di risparmio, ma anche di funzionalità. Certamente queste sono cose che via via si dovranno valutare con maggiore attenzione ma certamente nuove opportunità di sviluppo si aprono da tale riorganizzazione territoriale”. C’era anche Paolo Amenta, vicepresidente regionale dell’Anci, il quale ha denunciato il forte ritardo del governo regionale circa l’attuazione delle aree vaste e le drammatiche prospettive che i tagli sui bilanci avranno sui comuni. Ha sottolineato, inoltre, le criticità del piano idrico e dei rifiuti, sancendo la necessità dell’unità dei territori dell’area vasta omogenea attraverso iniziative che partano dal basso. In chiusura dei lavori il segretario provinciale dell’Udc, Pinuccio Lavima, ha lanciato la proposta della costituzione di una Federazione degli Iblei, promuovendo a brevissimo tempo un tavolo di lavoro fra tutti i protagonisti per questa grande opportunità di crescita e di sviluppo riferita ai territori in questione (nella foto da sinistra l’on. Ragusa, Amenta, Lavima e Pezzini).