Palazzo San Domenico apre le porte alla famiglia di Mario Lodi, poeta e scrittore che ha rivoluzionato schemi e regole dell’insegnamento in Italia. Ieri sera i familiari dello scrittore sono stati ricevuti dal sindaco, Ignazio Abbate (nella foto), dall’assessore alla Pubblica Istruzione, Orazio Di Giacomo, presente anche il presidente del consiglio comunale, Roberto Garaffa.
La famiglia Lodi, la moglie Fiorella Ferrazza, le figlie Cosetta, accompagnata dal marito Pierre Attilio Superti, e Rossella Lodi, dalla prof.ssa Anita Calabrese e dall’insegnante Ignazio Giunta, si sono intrattenuti con il sindaco e l’assessore Di Giacomo nella sala “G. Spadaro”. L’argomento di dialogo le visite e le esperienze vissute a Modica da Mario Lodi , nel 1984 quando nell’aula consiliare presentò un testo del prof. Rinaldo Stracquadanio, dal titolo “Fra il dire e il fare” e una seconda volta tra l’85 e l’86 quando visse in città un’esperienza straordinaria.
Per due settimane Mario Lodi sperimentò i suoi metodi didattici, quello non della trasmissione dei saperi ma della loro costruzione affidata alla creazione dei bambini, girando per le scuole di campagna e lavorando con gli alunni e le insegnanti di quelle classi facendo esprimere i loro stati d’animo, le loro sensazioni e i propri pensieri attraverso i disegni. Se ne realizzarono quaranta, oggi appesi alle pareti di diversi istituti scolastici di scuola elementare della città. Quell’esperienza fortemente formativa costituì oggetto della istituzione della Pinacoteca dell’arte infantile, accompagnata da due giornate di studio che si tennero a Modica, promosse dalla direzione didattica dell’allora IV Circolo delle scuole elementari, dal comitato organizzatore e dagli insegnati anche in pensione, il 21/22 giugno 1991 con relatore il prof. Francesco Tonucci dell’istituto di psicologia del C.N.R. di Roma.
“Abbiamo assunto l’impegno con la famiglia Lodi – commentano il sindaco, e l’assessore alla Pubblica istruzione – di ricostruire in locali idonei la pinacoteca dell’arte infantile non solo come indelebile testimonianza di un grande e innovativo educatore delle scuola italiana ma per fermare nel tempo e trasmetterlo alle giovani generazioni uno dei cardini del suo insegnamento, ovvero quello di dare forma e sostanza agli stati d’animo degli scolari attraverso in questo caso alla pittura come punto d’inizio per la conoscenza e il processo formativo”. Il sindaco ha poi donato, nella sala consiliare, una preziosa stampa della Chiesa di San Giorgio e il presidente Garaffa uno studio sul “Giuramento di Castronovo”. La famiglia Lodi ha poi visitato il Palacultura per un giro ai musei.