Ieri, il Consiglio comunale doveva discutere il “Piano di Intervento del Servizio di Igiene Ambientale dell’Aro Ragusa”, approvato nei giorni scorsi dalla Regione Siciliana. Per intenderci quest’atto riguarda la gara d’appalto più importante degli ultimi tempi. Un appalto di sette anni del valore di 70 milioni di euro per la gestione dei rifiuti. Un appalto, così dicono dall’Amministrazione, che proietterà Ragusa, finalmente, nel XXI secolo. Peccato che Piccitto & Co. non avevano fatto i conti con gli operai della Busso ossia con la Cgil, in primis, con la Cisl e con la Uil.
Ancora una volta lo spettacolo offertoci è stato indecoroso, indegno, imbarazzante. Gli operai che invadono l’Aula interrompendo il Consiglio, l’Amministrazione che prima dice una cosa e poi si rimangia la parola, le opposizioni che aizzano gli operai, le opposizioni che litigano ferocemente tra loro, come l’alterco violento, con tanto di epiteti impronunciabili, tra i consiglieri Lo Destro (Fi) e Ialacqua (Movimento Città).
Gli operai della Busso chiedevano una sola cosa: inserite nel capitolato la clausola che salvaguardi tutti i posti di lavoro. “Un atto illegittimo”, è stato definito dalla stragrande maggioranza della Giunta. “Un’Amministrazione non può – ci dicono lontano dai microfoni – obbligare un’impresa vincitrice di una gara ad assumere questo o quell’altro operaio o a blindarli addirittura tutti”. “Possiamo – continuano – consigliare, esortare, invitare la ditta subentrante a salvaguardare i posti di lavoro, ma mai obbligarla. Un assessore, un sindaco o chi per lui, non può entrare direttamente nella gestione del servizio. Un’Amministrazione scrive il bando, il capitolato d’appalto e la gara d’appalto. Quello che potevamo fare lo abbiamo fatto. Abbiamo pure inserito la clausola sociale, che per quanto ci è possibile, salvaguarda i posti di lavoro, ma l’ultima parola, è la legge che lo dice, spetta alla ditta che si è aggiudicata il servizio”.
La clausola suddetta recitava così: “Compatibilmente con la propria organizzazione d’impresa, la ditta dovrà assorbire ed utilizzare le unità di personale assunte dal precedente appaltatore”. Il concetto è chiaro, la legge non permette di inserire nessun articolo che blindi i lavoratori. Pacifico. No, perché dopo quasi 5 ore di insulti, grida, minacce più o meno velate ed interminabili riunioni segretissime della maggioranza, dell’opposizione e della maggioranza con l’opposizione ed ancora del sindaco con la Digos, il vicesindaco Iannucci e l’assessore Stefano Martorana incontrano i lavoratori e si fanno dettare da Lattuca, segretario della Cgil, la clausola di salvaguardia: la ditta vincitrice dell’appalto avrà l’obbligo di assumere tutti i dipendenti a tempo indeterminato e con un contratto full time, anche chi oggi lavora appena tre ore a settimana.
E non fa nulla se la legge nazionale dice un’altra cosa e non fa nulla se la Regione Siciliana aveva approvato il “Piano di Intervento del Servizio di Igiene Ambientale dell’Aro Ragusa” e non importa se adesso bisogna ripartire da zero e rifare tutti i conti riguardanti il costo del personale, che naturalmente lieviterà. Lattuca ordina e Piccitto esegue. Una dimostrazione di forza dei sindacati, una dimostrazione di debolezza, di approssimazione della maggioranza, che nell’arco di appena 5 ore ribalta completamente la propria posizione.
Se tutto fosse confermato, ma non è ancora detto, infatti vi è un passaggio ulteriore dal prefetto, il quale dovrebbe avallare questa clausola di salvaguardia, le conseguenze economiche, politiche, amministrative e giuridiche per l’Ente sarebbero devastanti. Non sono pochi, infatti i servizi in scadenza ovvero sono parecchie le gare d’appalto che, a breve, saranno pubblicate. Per ogni gara esiste un bando ed un capitolato nei quali vi sono solamente delle clausole sociali e mai e poi mai degli articoli di totale ed assoluta salvaguardia dei lavoratori. Ad esempio, è cronaca degli ultimi giorni, i lavoratori del servizio idrico sono sul piede di guerra, giustamente temono per il loro futuro a causa del nuovo bando di gara. A questo punto se il prefetto dovesse accettare l’articolo che Lattuca (Cgil) ha dettato all’Amministrazione, che fine faranno tutti gli altri bandi? Tutti gli operai, che oggi sono in bilico, domani occuperanno il Comune? Scenderanno in piazza? Saranno garantiti loro gli stessi diritti? Esistono lavoratori di serie “A” e di serie “B”?
La palla passa al prefetto, il quale potrebbe decidere di vanificare tutto e rispettare la legge. Se così fosse saremmo legittimati a pensare che il sindaco Piccitto, furbescamente, da buon Ponzio Pilato, ha accontentato sulla carta i vari sindacalisti, ha pacificato gli animi promettendo loro la luna, consapevole dell’impraticabilità di questa blindatura contra legem.