E’ successo dopo mezzanotte in un appezzamento di contrada Dirillo quando un gruppo di quattro rumeni ha effettuato un vero e proprio raid punitivo: uno di essi, imbracciando un fucile con cartucce a pallini, ha iniziato a sparare all’impazzata colpendo altri tre connazionali che lì abitavano, riducendone in gravi condizioni uno, B. M., 51enne, e ferendo gli altri due, B.F., 20enne, e B.C., 25enne. Poi sono fuggiti a piedi facendo perdere le loro tracce. Alcuni familiari, presenti al momento dell’insano gesto e che si erano barricati in casa, hanno dato l’allarme al 112. Immediatamente sono sopraggiunte numerose pattuglie di Carabinieri che da un lato si sono attivate per soccorrere i feriti, che sono stati trasportati dal 118 all’Ospedale Guzzardi di Vittoria: il più grave ha una prognosi di 30 gg. avendo riportato gravi ferite da arma da fuoco alla testa, alla mandibola e in area orbitale, mentre gli latri due giovani hanno una prognosi di 7 giorni per ferite da arma da fuoco in vari punti del cranio. Dall’altro lato i militari hanno iniziato una serrata e laboriosa attività d’indagine, protrattasi per tutta la giornata, per identificare i responsabili: oltre 30 carabinieri impiegati per sentire testimoni, recuperare ed analizzare filmati di telecamere di videosorveglianza presenti nella zona. Si è riusciti così a risalire alla descrizione somatica dei rei e a fornire un primo identikit: sono stati setacciati terreni e serre, casolari abbandonati, nonché i luoghi di domicilio e di abituale frequenza dei rumeni che avevano compiuto il folle gesto.
Il quartetto è stato rintracciato presso le abitazioni di alcuni amici: si tratta di tre fratelli e di una terza persona, tutti giovani. In base agli elementi probatori acquisiti, ritenuto fondato il pericolo di fuga, di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato, nel pomeriggio sono stati sottoposti a fermo di polizia giudiziaria per ireati di tentato omicidio in concorso e lesioni personali aggravate in concorso, dei quali dovranno rispondere dinanzi al sostituto procuratore della Repubblica, dottor Andrea Sodani.
Dai primi accertamenti, suscettibili di ulteriori sviluppi, l’insano gesto sarebbe riconducibile a dissapori scaturiti da una discussione avuta nella nottata trascorsa dai giovani in una discoteca dell’Ipparino: sono ancora in corso le ricerche per risalire al fucile utilizzato nella sparatoria, mentre 5 bossoli, ritrovati nell’area rurale dove abitavano i malcapitati, sono stati sottoposti a sequestro e a breve saranno inviati al Ris di Messina per i riscontri del caso.
Al termine delle formalità di rito i quattro rumeni sono stati ristretti presso la Casa Circondariale di Ragusa, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea.