Riverso a terra privo di vita in un aranceto nelle campagne casmenee con un sacchetto ai agrumi accanto. Si sono concluse nella maniera più tragica le ricerche del 55enne vittoriese Salvatore Iacona (nella foto), che era scomparso da casa nel giorno di San Silvestro. I familiari, che non avevano mai perso le speranze nonostante trascorressero i giorni senza novità, si sono dovuti arrendere alla drammatica evidenza dei fatti, do assolto al penoso ma inevitabile compito del riconoscimento. L’uomo molto probabilmente si era recato nell’aranceto di contrada Piraino per raccogliere gli agrumi. Poi forse avrà avuto un malore, causato probabilmente dalle patologie debilitanti di cui soffriva, tra cui frequenti crisi epilettiche, e dalla probabile mancata assunzione dei farmaci. A trovare casualmente il cadavere di buon mattino, nel giorno dell’Epifania, è stato un uomo che a sua volta stava raccogliendo le arance. Il corpo di Iacono era disteso supino sul terreno, sotto ad un albero dove magari il 55enne, colto da malore, aveva trovato riparo mentre raccoglieva gli agrumi, parte dei quali, come accennato, trovati in un sacchetto. Iacona era privo di cellulare e anche se avrà gridato aiuta, nessuno lo avrà sentito, visto che nella zona rurale ci sono pochissime abitazioni, tutte parecchio distanti dall’aranceto. Il magistrato di turno ha disposto l’autopsia per chiarire le cause del decesso, dopodiché il corpo, sul quale non sono stati riscontrati segni di violenza nell’ambito dell’ispezione cadaverica, sarà restituito alla famiglia per i funerali. L’uomo era uscito dalla sua abitazione di via Caporale degli Zuavi, intorno alle 9 del mattino del giorno di San Silvestro, e da allora di lui si erano perse le tracce. I familiari si erano rivolti agli inquirenti che avevano avviato le ricerche. L’uomo pare non avesse mostrato insofferenze particolari e le sue abitudini erano rimaste immutate. Né i parenti né gli amici più intimi avevano colto negli ultimi giorni comportamenti strani o fuori dall’ordinario nel 55enne. Inoltre non erano emersi elementi utili per tenere in considerazione altre ipotesi, a parte quella dell’allontanamento volontario, che era subito stata la pista privilegiata.
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