Nell’aula consiliare di Palazzo Bruno, a Ispica, ieri pomeriggio, si è svolta la conferenza stampa di presentazione del progetto “Ispica Ospitalità Diffusa”. Il progetto, ancora in fase embrionale, vuole creare nella città un nuovo modello di accoglienza territoriale al fine di accogliere sempre più visitatori e turisti. Grazie all’aiuto ed alla collaborazione di proprietari di case, di aziende e realtà di eccellenza nel territorio, l’obiettivo sarà quello di creare una “rete diffusa”, che, attraverso molteplici esperienze, itinerari tematici ed enogastronomici, consenta di scoprire l’identità e l’unicità della città. Bisogna fare in modo che i turisti possano vivere l’esperienza autentica dei luoghi e ciò può essere possibile dando ai visitatori l’opportunità di conoscere non un luogo, ma un modo di vivere. Il turista non ammirerà solo le chiese, i palazzi, la “cava”, ma ritornerà a casa consapevole di aver vissuto una profonda esperienza di viaggio proprio grazie alla qualità della vita che Ispica offre. In questo contesto tanto ci sarà da lavorare quindi per creare sempre maggiori servizi di cui oggi purtroppo si è sprovvisti.
«Abbiamo bisogno della collaborazione degli ispicesi – spiegano i promotori dell’iniziativa Michela Agnello, Claudio Cavarra, Angela Giunta, Carmelo Giunta, Francesca Giunta e Maria Elisa Gradanti – a partire dai proprietari di quelle casupole da ristrutturare, trasformandole nelle piccole e pittoresche strutture ricettive che facciano innamorare i turisti proprio per la loro meridionalità, puntando quindi sulla valorizzazione delle tipicità locali. Ci proponiamo di valorizzare il centro storico ispicese – aggiungono – curandolo e mai abbandonandolo. Partiremo dalle zone del Carmine e del Gesù, aree più di tutte le altre rappresentative del concetto di ospitalità diffusa, proprio perché caratterizzate da casette, vicoli, “curtigghi” e prospetti di pregio. Desideriamo che – concludono i promotori dell’iniziativa – le microstrutture ricettive presenti abbiano un coordinamento tra di loro, consentendoci di affrontare mercati che richiedono più posti letto. Per questo motivo, crediamo nella formula dell’ospitalità diffusa, coinvolgendo tutte le attività e gli imprenditori locali.
Intanto oggi Raymond Bondin sarà in visita ad Ispica per valutare una possibile candidatura Unesco della città di Ispica. Scientific advisor ed esperto in siti Unesco, il dott. Ray Bondin, in qualità di consulente, ha fatto avere il riconoscimento del sito Unesco “Etna”, nel 2012 del sito “Elvas” in Portogallo e nel 2015 anche del sito Unesco palestinese “Battir” che porta il suo nome. Queste le ultime “conquiste” che testimoniano la sua mission compiuta nei 23 anni che ha dedicato alla World Heritage List.
La sua visita a Ispica vuole essere una prima valutazione per una possibile candidatura Unesco dei siti di interesse naturalistici, architettonici e immateriali presenti nel territorio ispicese. Saranno visitati e valutati: la cava, il barocco, tra cui spiccano Santa Maria Maggiore e la SS. Annunziata, il liberty, la costa e sarà descritta la “nostra” settimana santa. L’esperto illustrerà tutte le potenzialità di una promozione e rete turistica sostenibile efficace ed efficiente. È questa una nuova sfida – dichiara il Sindaco Pierenzo Muraglie – che dobbiamo necessariamente vincere. Coinvolgere tutta la città, associazioni e quanti hanno a cuore il futuro di Ispica per renderli partecipi di un percorso che potrebbe segnare la svolta decisiva: questo l’obiettivo dell’Amministrazione Muraglie. Un impegno su più fronti per sviluppare l’offerta turistica mediante la valorizzazione dei luoghi simbolo della città perché essi possano trasformarsi in opportunità di creare sviluppo attraverso la nostra storia e cultura.