“Le stelle mi guardano stupito, ed io rivolgo loro il mio miglior sorriso, quel magico panorama è il massimo per un cuore stanco di sognare, vengo ad un certo punto cacciato via da quello splendido mondo ed incomincio a cadere, questo è il destino che mi vuole mettere alla prova, vuole vedere se riesco ad usare le ali che neanche sapevo di avere”. E’ questo il messaggio-eredità che Antonio Cassarino, il giovane di 23 anni, modicano, espressione di una delle famiglie bene della città, ha lasciato in versi. Un messaggio che dice tutto sulla ricchezza di sensibilità e sulla fragilità di questo ragazzo benvoluto da tutti che forse non ha retto il novero di tragedie familiari che si sono abbattute sul suo capo nel corso degli ultimi anni. Il funerale si è tenuto oggi pomeriggio in una chiesa di San Pietro gremita da parenti, amici e semplicemente da persone che, commosse per quanto accaduto, gli sono volute stare accanto nel suo ultimo viaggio. A officiare il rito funebre è stato padre Enzo La Porta, cappuccino, che ha parlato della fragilità delle giovani generazioni, della solitudine e del vuoto interiore dei giovani, generati da una società che va troppo di fretta e che non si cura di chi ha bisogno. In chiesa c’erano tanti fiori bianchi. E le lacrime dei presenti hanno testimoniato il grande amore che tutti nutrivano nei confronti di Antonio Cassarino.