“Sono Francesco Paolo Salerno e scrivo personalmente per comunicare che alla sig.ra Iurato sono stati consegnati degli abiti random della nuova collezione e che ha scelto col suo stylist che la segue per la kermesse. Io sono based in Los Angeles (…). Scrivo per non associare da questo momento il mio nome alla cantante sopra citata. Ringraziandola cordialmente, saluto“.
Questa la mail che Vanity Fair ha ricevuto e che non lascerebbe adito a molti fraintendimenti su ciò che non ha funzionato, in quello che avrebbe dovuto essere il sodalizio tra lo stilista Francesco Paolo Salerno e la cantante Deborah Iurato, in gara a Sanremo in coppia con Giovanni Caccamo. In pratica, lo stilista sta prendendo le distanze dalle scelte della cantante. Ma perché? Per quale motivo? Deborah Iurato, nel Ragusano, la conosciamo tutti. E’ una ragazza molto semplice e umile. Forse poco propensa a tutti i giochetti dello star system.
“A caldo – dice il sito Vanity Fair – abbiamo noi stessi associato il colore e la forma dell’abito a quelli di una melanzana fresca. E passi che il viola è meglio evitarlo, a teatro. Ma la silhouette del vestito – in sé interessante – non era oggettivamente quanto di meglio si potesse immaginare per la cantante. Questo quanto riporta il sito in oggetto a proposito delle dichiarazioni dello stilista.
Perché il suo abito non era giusto per Deborah Iurato? Che cosa non ha funzionato? E come l’avrebbe, invece, voluta vedere?
«Rispondo volentieri ma in chiave non polemica. Abbiamo legato anche una sorta di amicizia e a testimonianza ci sono dei selfie che ovviamente non rinnego, ma la mia scelta ideale del primo outfit era davvero distante da quella di martedì: avevo lavorato su leggerezza e destrutturazione con tutt’altri materiali e colori. Devo tutelarmi».
Quindi un look troppo “pesante e costruito” per la cantante. Forse non adatto nemmeno al suo fisico. È d’accordo?
«Mi creda, non voglio sbottonarmi. La mia scelta avrebbe portato a indossare qualcosa di più adatto sicuramente, ma insisto nel dire che voglio tutelarmi da qui alle prossime serate e nulla più. Sono davvero felice di poter interagire con lei e la ringrazio ma non voglio alimentare nessun fuoco, semplicemente la mia collaborazione finisce qui. Poi, magari, indosserà anche altro nelle prossime serate: non saprei e non mi interessa».
E se invece continuerà a indossare le sue creazioni? Associarle al suo nome sarà inevitabile. Solo per capire: come vive questa cosa? Un’occasione mancata, una superficialità inaccettabile? Un incidente di percorso? Tra l’altro Deborah stessa, al dopofestival, ha promesso che non si vestirà mai più con un abito così. Che ne pensa di questa dichiarazione?
«Nessun incidente… io sono focalizzato sui miei progetti a Los Angeles, volevo solo fare questo appunto. Per il resto la rispetto molto come artista, ma non mi sento di rappresentarla come brand».
Questa la presa di posizione dello stilista. Che però non convince più di tanto tutti i “deborini” iblei e tutti quelli che sono sparsi per l’Italia. Evidentemente la scelta non è stata delle più felici. Che però lo stilista non c’entri, conoscendo proprio Deborah Iurato come persona, sembra davvero una favola. Comunque staremo a vedere.