L’on. Nello Dipasquale e il sindaco di Modica, Ignazio Abbate, se le stanno suonando, dialetticamente, di santa ragione. Il tutto è partito ieri sera dopo che il deputato regionale ha diffuso una nota in cui ha spiegato che cosa cambierà, adesso, per quanto riguarda le royalties che, fino a questo momento, era esclusivo appannaggio della città di Ragusa.
Questa la nota dell’on. Dipasquale:
“Dai proventi delle ricerche petrolifere, le cosiddette royalties, saranno finanziati interventi di recupero dei centri storici dei Comuni siciliani, con particolare riferimento a quelli dell’Unesco. E’ quanto prevede l’emendamento, primo firmatario l’on. Nello Dipasquale, che è passato in commissione Bilancio all’Ars durante la discussione della Finanziaria Regionale. Quella che diventerà a tutti gli effetti una nuova norma, prevede pertanto la possibilità di finalizzare le royalties per interventi di riqualificazione dei centri storici ma anche per avviare una politica di riduzione della pressione fiscale e per i servizi sociali in favore dei disabili. Sono le principali linee direttive dell’emendamento che rivoluziona l’utilizzo delle royalties, non più fondi destinati a finire nei meandri oscuri dei bilanci comunali ma finalmente utilizzati concretamente in favore della collettività e dei cittadini. In particolare le royalties dovranno essere utilizzati per gli interventi di riqualificazione dei centri storici, per la riduzione della pressione fiscale, per la tutela e la manutenzione dei siti Unesco, per i servizi socio-assistenziali in favore dei diversamente abili, per l’incremento industriale e gli interventi di miglioramento ambientale delle aree dove si svolgono le ricerche petrolifere. L’aspetto importante è che per la prima volta le royalties andranno in quota percentuale anche ai Comuni limitrofi rispetto a quello in cui si svolge l’attività estrattiva. “Crediamo infatti che la crescita di una realtà deve essere collettiva il più possibile – spiega l’on. Nello Dipasquale – per tale ragione l’emendamento permette di ridistribuire parte delle royalties anche ai Comuni del libero consorzio di riferimento. Accadrà laddove le royalties supereranno i 15 milioni di euro e dunque si lavorerà attraverso un’azione condivisa di crescita a sostegno dei territori della ex provincia di Ragusa. In questo modo anche i Comuni del comprensorio avranno delle ricadute positive”. L’emendamento istituzionalizza l’utilizzo delle royalties anche per un altro importantissimo aspetto, ovvero il rifinanziamento della legge speciale su Ibla a cui andranno ogni anno 5 milioni di euro. “Sapevamo che il rifinanziamento della legge su Ibla, lo avevamo capito già l’anno scorso, era una possibilità remota rispetto alle ristrettezze economiche della Regione ed allora abbiamo pensato a blindarla attraverso questo emendamento che la rifinanzia con i proventi delle royalties – spiega ancora Dipasquale – La città di Ragusa, quando io ero sindaco, aveva un introito derivante dalle perforazioni petrolifere di appena tre milioni di euro l’anno. Oggi quell’introito che entra nelle casse del Comune, grazie all’impegno del sottoscritto, prima da sindaco che ha autorizzato le perforazioni a terra, poi da parlamentare, insieme ad altri colleghi, permette di far giungere alla collettività ragusana circa 30 milioni di euro. L’emendamento coniuga la necessità di dare copertura e rifinanziare la legge speciale su Ibla e di operare per la tutela del patrimonio artistico ma altresì di garantire benefici a sostegno dei cittadini, delle fasce più deboli e meritorie di attenzione. Inoltre, il risultato finale, è che anche i Comuni iblei che non hanno una legge speciale come quella di Ibla, d’ora in poi potranno contare sulla distribuzione percentuale delle royalties”. L’emendamento prevede infatti la distribuzione del 70 % delle royalties al Comune in cui avviene l’estrazione petrolifera, come nel caso del Comune di Ragusa, e il 30% sarà distribuito al resto dei Comuni del libero consorzio”.
Subito dopo è arrivata una nota del sindaco di Modica, Ignazio Abbate, che si è detto moderatamente soddisfatto per quanto accaduto:
“Come avevamo più volte anticipato, l’ultima volta lo scorso 20 gennaio dopo l’incontro a Roma con il viceministro Vicari, le royalties petrolifere non rappresentano un diritto esclusivo per Ragusa ma per tutti i comuni sotto il cui territorio passa la falda petrolifera. Così l’emendamento all’articolo 13 della legge regionale del maggio 2013 conferma quanto si è sostenuto da diversi mesi in tutte le sedi possibili. Quest’anno il 30% degli introiti petroliferi verrà diviso, in base alla popolazione, tra i vari comuni iblei. “Sono moderatamente soddisfatto perché mi sarei aspettato una percentuale maggiore – commenta il sindaco di Modica Ignazio Abbate – visto che il 30% mi pare riduttivo rispetto alla proporzione dei territori e della popolazione interessata. È comunque un buon passo avanti perché vengono riconosciute le nostre giuste ragioni. Nell’ultimo incontro avuto con il viceministro Simona Vicari, che la settimana prossima avremo ospite a Modica, avevamo ricevuto delle rassicurazioni che si sono rivelate fondate. La battaglia per riconoscere il diritto a tutto il territorio Ibleo però non si ferma qua ma va avanti. L’anno scorso Ragusa aveva avuto entrate dalle royalties per circa 30 milioni di euro quindi la fetta che toccherà agli altri comuni si aggira sulla considerevole somma di 9 milioni di euro”.
Piccata, in nottata, è arrivata la replica dell’on. Dipasquale che ha bacchettato Abbate. Questo il testo:
“Il sindaco di Modica, Ignazio Abbate, era sicuramente distratto a guardare la finale del festival di Sanremo e ha evidentemente compreso male o confuso la Regione con il Governo nazionale perché non c’è altra spiegazione”. L’on. Nello Dipasquale interviene così dopo le dichiarazioni rilasciate dal primo cittadino modicano a commento dell’emendamento approvato dalla commissione Bilancio dell’Ars, primo firmatario lo stesso Dipasquale, che rivoluziona l’utilizzo delle royalties petrolifere destinandole alla riqualificazione dei centri storici e ad iniziative a sostegno dei cittadini e delle fasce deboli. “E’ un emendamento che ho presentato per rifinanziare la legge su Ibla, continuare a sostenere i Comuni che sono oggetto di estrazioni petrolifere, come Ragusa e dare una percentuale anche ai Comuni limitrofi, appartenenti al libero consorzio – ribadisce Dipasquale – Ed invece il sindaco di Modica piuttosto che riconoscere opportunamente questo obiettivo che ho perseguito e raggiunto in favore di tutta la provincia di Ragusa, e dunque anche del Comune di Modica, rilascia dichiarazioni fuorvianti e che lasciano sconvolti. Abbate fa riferimento al suo incontro con il sottosegretario Vicari da cui sarebbe scaturito questo risultato importante delle royalties. Praticamente è diventato un bravo autore di barzellette oppure devo immaginare che non ha chiara la differenza tra la Regione e il Governo nazionale. La Vicari, glielo provo a spiegare con semplicità, è viceministro del Governo nazionale, non è componente del Governo regionale. Abbate ha fatto confusione o forse vuol far confusione. Ma il senso delle sue dichiarazioni è assolutamente falso. Se vuole ringraziare qualcuno, dovrebbe ringraziare il sottoscritto e i componenti della commissione Bilancio, ma se proprio non vuol farlo, deve di certo ringraziare la Regione e non sicuramente il sottosegretario Vicari che, dalle parti dell’Ars non l’abbiamo di certo né vista né sentita, così come lo stesso Abbate. Sulla vicenda, cioè su questo risultato raggiunto in commissione Bilancio alla Regione, il sindaco di Modica non c’entra proprio nulla così come i suoi incontri romani, forse davanti ad un buon piatto di carbonara. Tenta di fare campagna elettorale con il lavoro e l’impegno degli altri, piuttosto che impegnarsi al raggiungimento di veri obiettivi per la città che dovrebbe amministrare quotidianamente. Ed allora non dica bugie e sciocchezze. Abbia almeno un minimo di dignità. E per tornare a Sanremo, avrebbe dovuto dire solo grazie dei fiori, ma evidentemente non li ha riconosciuti!”.
Il penultimo atto di questa saga è rappresentato dalla controreplica di Abbate. Il quale dice:
“Caro Nello ti scrivo, così mi distraggo un po’….visto che ho notato il tuo spirito canterino e sanremese, ho voluto prendere in prestito anche io una frase del grande Lucio Dalla per scriverti due righe dopo le tue di ieri. Non capisco il motivo di tanto nervosismo, caro Nello, su un argomento che dovrebbe farci tutti rallegrare. Ho saputo che in commissione bilancio ci sono stati momenti di alta tensione, che non ti hanno visto coinvolto ma che probabilmente ti hanno lasciato con l’adrenalina ancora in corpo. Ti ringrazio per le spiegazioni sulla differenza tra Governo nazionale e regionale. Ma a questo punto voglio spiegarti io una cosa. Le perforazioni petrolifere si dividono in due categorie: di terra e di mare. Mentre le prime sono di pertinenza della Regione, le altre sono controllate dal Governo nazionale. Quindi, come vedi, l’argomento trivellazioni non riguarda solo la Regione. Se hai la possibilità di farti mostrare dall’Onorevole Vinciullo la lista di chiamate sul suo cellulare, troverai una chiamata da Roma dello scorso 20 gennaio. Era del viceministro Vicari che con me davanti, senza la carbonara cui accennavi tu, discuteva con il presidente della Commissione Bilancio proprio della spartizione delle Royalties. A me non interessa prendere nessun merito. Non avevo i poteri per mettere la firma su quell’emendamento ma potevo solo impegnarmi al massimo con riunioni e colloqui privati con chi il potere decisionale ce l’ha. Se fai una rapida ricerca su Google, noterai che l’anno scorso sollevai la questione royalties e molti mi presero per un folle visionario. Da allora, ogni volta che ne ho avuto occasione, ho perorato questa causa. Per questo considero la tua firma, per la quale ti ringrazio e ringrazio l’onorevole Vinciullo, anche un po’ mia, un po’ del sindaco di Ispica, di quello di Pozzallo e di tutti i sindaci degli altri comuni che ne beneficeranno. Ragionando in un’ottica comprensoriale e non comunale, come giustamente tu fai notare, semmai mi rammarico per i fondi persi dalla Legge su Ibla. Purtroppo il nostro libero consorzio perderà nel complesso 2,5 milioni di euro visto che i fondi per Ibla verranno presi dal 70% delle royalties rimanenti a Ragusa. Spero che questo non vada ad intaccare una delle perle del barocco che tanto lustro porta al nostro territorio. A Proposito però di questa percentuale, il 70%, ritorno nuovamente a Sanremo e ti dico che “si può fare di più” visto che ritengo ancora sproporzionata la divisione dei proventi. Ma per il momento va bene così, viva l’onorevole Di Pasquale, viva l’onorevole Vinciullo, viva il viceministro Vicari e viva tutti coloro che si vogliono impegnare per la crescita del nostro territorio”.
Ma non è ancora finita. Perché Nello Dipasquale ha aggiunto, in risposta all’ultima nota del sindaco di Modica:
“Ha perfettamente ragione il sindaco Abbate. E’ vero, mi sono innervosito. Accade ogni qualvolta mi trovo dinnanzi un sindaco che, pur di farsi campagna elettorale, si concede azioni di sciacallaggio politico e che pur di cadere in piedi, si lascia andare a sciocchezze, bugie e menzogne. Abbate si autodefinisce parte attiva rispetto al mio emendamento sulle royalties, solo perché ha parlato telefonicamente con il mio collega on. Vinciullo. Come sempre sbaglia. E sbaglia di grosso. Vinciullo, fino a quando non ho chiesto io stesso di apporre la sua firma, non sapeva nulla di questo emendamento che è stato invece concepito in più riunioni tra me, l’assessore regionale Baccei e il vicecapo di gabinetto Librizzi. Abbiamo insieme elaborato questo emendamento e solo dopo ne ho chiesto la condivisione ai colleghi della commissione Bilancio all’Ars. Abbate deve dunque smetterla di fare campagna elettorale con il lavoro svolto dagli altri. Deve pensare, piuttosto, ad occuparsi dei tanti problemi della città di Modica piuttosto che commettere errori così grossolani e puerili di grammatica politica. Ha già cambiato versione. Prima era tutto merito del sottosegretario Vicari, poi della firma dell’on. Vinciullo, ma purtroppo per il sindaco di Abbate, torno a spiegarglielo, quell’emendamento l’ho proposto io e non altri. Lo posso dimostrare in qualsiasi sede, sia in un comizio nella sua città, e non mi costringa a farlo, che in un confronto televisivo. Ridicola, poi, la sua riflessione sulla legge su Ibla. La legge sarà finanziata a vita, proprio grazie a questo mio emendamento. Se ne faccia una ragione. Piuttosto prenda atto del fatto che grazie alle scelte effettuate quando ero sindaco di Ragusa, quando mi sono assunto la responsabilità di dire si alle concessioni per le trivellazioni a terra (su quelle a mare mi sono sempre dichiarato contrario), oggi è possibile contare su cospicue risorse economiche grazie alle royalties con percentuali in favore della città di Ragusa che ho fatto alzare, insieme ad altri colleghi, nel mio ruolo di deputato regionale. Grazie al mio coraggio e al mio impegno, oggi Ragusa e la provincia iblea possono contare su di un beneficio che è un vero e proprio patrimonio economico (circa 30 milioni di euro) e che adesso, grazie al mio emendamento alla Finanziaria, servirà concretamente a migliorare i centri storici, a ridurre le tasse ai cittadini e a sostenere alcuni servizi sociali. La smetta di fare la figura dello sciacalletto perché non serve. Del resto, il riconoscimento di un contributo e il segnale dato al resto della provincia mediante la rimodulazione delle royalties, non sono frutto delle sue passeggiate romane ma il mio emendamento votato in commissione Bilancio. E mi creda, sindaco Abbate, non mi ha proprio ispirato lei”.