No, non è catastrofismo. E’ quanto accadrà tra qualche mese se da Palermo non arriveranno risposte concrete. L’ultimo atto si è consumato nella giornata odierna quando il dirigente del settore Pubblica istruzione, Salvatore Mezzasalma, si è visto costretto a sottoscrivere una nota dirigenziale trasmessa ai dirigenti degli istituti scolastici di istruzione secondaria superiore per avvisare che l’ente di viale del Fante, dopo quanto deciso a Palermo, non ha più un euro da trasferire per le spese ordinarie. Significa che gli istituti scolastici non potranno pagare, appena finiranno gli spiccioli che hanno in dotazione, neppure le bollette di luce e gas per non parlare di interventi più impegnativi riguardanti la manutenzione delle strutture. Siamo, insomma, agli sgoccioli. L’area iblea, un tempo definita l’isola nell’isola, l’isola felice rispetto ad altri territori siciliani, si è trasformata, nel giro di pochi anni, nell’isola infelice. Se a ciò si aggiunge che già ieri era stata comunicata la decisione che il servizio di trasporto e di assistenza ai disabili sarebbe stato sospeso, per le stesse motivazioni, si ha chiara la percezione della catastrofe imminente. Vuol dire che tra poco potrebbe non esserci la sicurezza neppure la liquidazione degli stipendi al personale dipendente. Insomma, in giro non c’è più il becco di un quattrino. E proclamare il fallimento non è più una ipotesi tanto remota. Mentre i commissari straordinari dei Liberi consorzi comunali di Agrigento e Caltanissetta hanno rassegnato le dimissioni dall’incarico proprio perché senza neppure un euro da gestire, Dario Cartabellotta, attuale commissario straordinario del Libero consorzio comunale di Ragusa, resta ancora in carica. Ma cosa potrà fare? Vedremo.