Palermo – Si è tenuto ieri, presso Palazzo Alliata di Villafranca, il Convegno di apertura della Scuola di Alta Formazione in Pastoral Counselling, dal titolo: “L’uomo interiore del cuore” (1 Pt 3,4) Legge, Spirito e discernimento nell’esistenza cristiana. Ad aprire i lavori, Sua Ecc. Rev.ma Mons. Corrado Lorefice, nominato arcivescovo di Palermo lo scorso dicembre, che esordisce dicendo “Mi sento a casa!”. Parole che introducono con vicinanza e affetto la riflessione sul primato dell’interiorità nel contesto moderno. “Se l’uomo esteriore si va disfacendo quello interiore non si deteriora” – è quanto afferma Mons. Lorefice, spiegando che parlare di uomo interiore significa riappropriarsi del significato della conversione, termine che “non ha una valenza moralistica” ma indica chi guarda nuovamente a Dio, e da qui prende avvio il cambiamento. Continuando la sua relazione, invita l’uomo a guardare in profondità e con lungimiranza: riprendendo Paolo, nella lettera ai Romani, sottolinea che “l’uomo interiore è l’uomo dell’intelletto, l’uomo responsabile, prudente, in relazione con l’altro, è l’uomo che è cresciuto come il Cristo che incontra l’altro. L’uomo interiore è l’uomo che guarda e sta nella storia alla luce delle cose che spera”.
Il Prof. Humberto Miguel Yànez, direttore del Dipartimento di Teologia morale della Pontificia Università Gregoriana, durante il suo intervento distingue due dimensioni della conversione: la dimensione spaziale, visibile quando ci accorgiamo di aver sbagliato cammino e la dimensione interiore, riconoscibile nella decisione di fare un’altra scelta. Questa seconda caratteristica, più profonda ci permette di “esprimere la nostra persona in base a ciò che vogliamo essere”. “Scegliere – afferma il Prof. Yànez, che è stato allievo e collaboratore di padre Jorge Mario Bergoglio nella parrocchia da lui fondata a San Miguel – significa assaporare”.
La Dott.ssa Valeria Conte, direttore dell’Istituto GTK e moderatrice dei lavori, sottolinea come “una scelta corporea deve necessariamente avere un risvolto spirituale”.
Terzo intervento del Convegno è quello del Prof. Giovanni Salonia, frate cappuccino e psicoterapeuta, direttore dell’Istituto GTK, il quale, partendo dal drammatico momento in cui stiamo vivendo, afferma che “quando gli dei crollano e i valori vengono a mancare l’unica cosa che rimane è il corpo”. “Il corpo, prima parola di Dio all’uomo, fratello che ci parla di Dio, ha in sé la grammatica dell’esistenza” – spiega il Prof. Salonia, sottolineando che ascoltare in profondità il corpo significa ascoltare la propria storia che è iscritta nel corpo. Solo ascoltando la propria storia e il proprio futuro è possibile scegliere: nel corpo, infatti “troviamo la possibilità di mettere insieme legge, Spirito e i marcatori somatici che permettono il discernimento”
A concludere i lavori, la riflessione del Prof. Antonio Sichera, docente di letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Catania e consulente scientifico dell’Istituto GTK. Proponendo tre icone della letteratura, Don Chisciotte dell’omonimo romanzo dello scrittore spagnolo Miguel de Cervantes Saavedra, il Principe Myskin, protagonista de “L’idiota”, di Fëdor Michajlovi? Dostoevskij e Serafino Gubbio, protagonista del romanzo “Quaderni di Serafino Gubbio operatore” di Luigi Pirandello, tratteggia con passione e competenza tre volti che, “piegati dalla legge del mondo, afferma il Prof. Sichera – anche se il loro spirito è vivo, non possono sostituire la legge del cuore”.
Un convegno in cui il tema del Discernimento viene affrontato da più angolature e prospettive, come la preparazione offerta dal Corso di Alta Formazione in Pastoral Counselling, rivolto a religiosi, presbiteri, operatori pastorali, insegnanti di religione e formatori, che avrà inizio nel mese di Aprile 2016 a Palermo presso il Centro Oasi Cana (Corso Calatafimi n. 1057) e presentato nei programmi, nelle finalità e negli obiettivi dalla Dott.ssa Rosaria Lisi, membro dello staff didattico dell’Istituto GTK.