“A tutela dei lavoratori e del lavoro occorre invocare delle politiche reali in campo occupazionale e non politiche fittizie, fatte solo di parole architettate ad arte. Qui c’è una grande necessità di lavoro. C’è una grande necessità di costruire il lavoro, di crearlo, per il bene di tutti noi”. E’ l’accorato appello lanciato dal vescovo della diocesi di Ragusa, mons. Carmelo Cuttitta, durante l’omelia della solenne concelebrazione, tenutasi ieri pomeriggio, in occasione della festa di San Giuseppe artigiano celebrata nella parrocchia del quartiere più popoloso di Ragusa, il quartiere Sud. “San Giuseppe artigiano – ha chiarito il presule che ha concelebrato assieme al parroco, don Salvatore Cannata, al vicario, don Corrado Garozzo, e a don Salvatore Giaquinta, cappellano ospedaliero del Maria Paternò Arezzo – è una memoria liturgica che è stata offerta alla Chiesa con l’intento di guardare alla prospettiva del lavoro dell’uomo. Anche nell’offertorio offriamo il pane e il vino frutto del lavoro dell’uomo e della bontà di Dio. Quindi queste due cose si coniugano: Dio ci viene incontro, apre la sua mano e sazia quella di ogni vivente ma allo stesso tempo è necessario che l’uomo si adoperi su questa terra per procurarsi in maniera onesta da vivere, per procurarsi tutto ciò che è necessario a se stesso, alla propria famiglia. E noi vorremmo che ci possa essere una prospettiva di lavoro per tutti. Oggi viviamo grandi situazioni di disagio per quanto riguarda la mancanza del lavoro. Forse non sempre si riesce, come si faceva un tempo, a inventarsene uno. E non si può rimanere inerti quando si perde il lavoro ed emergono grosse difficoltà di carattere familiare e sociale. Ecco, in questa fase proprio nel territorio della nostra diocesi di Ragusa, soprattutto a Vittoria, si sta determinando una grande disfunzione che riguarda tanti lavoratori, tanti imprenditori che si trovano a vivere momenti di enorme disagio e che non sanno come andare avanti”.
Numerose le presenze che si sono registrate durante la santa messa e durante la processione del simulacro che, preceduto dai ministranti, dai fedeli con i ceri votivi, con i tre sacerdoti, ha transitato per le strade del quartiere accolto con estremo entusiasmo dai residenti delle vie Nenni, Madagascar, Melilli e da tutte le altre zone del quartiere. La processione è stata accompagnata dal corpo bandistico “San Giorgio – Città di Ragusa” diretto dal maestro Giacomo Antonio Palermo. Al rientro del simulacro in chiesa, lo spettacolo pirotecnico a cura di Lorenzo Massari ha animato la serata illuminando il cielo di splendidi fuochi artificiali. Tra gli obiettivi anche quello di mettere in primo piano, così come è accaduto gli altri anni, essendo San Giuseppe artigiano patrono dei lavoratori, le varie realtà produttive che insistono sul territorio della parrocchia. Anche la ditta Calogero Costruzioni Srl di Comiso, pur proveniente da un’altra città, ha voluto seguire questa manifestazione religiosa in cui viene sottolineata la valenza sociale dell’attività lavorativa in generale e artigiana in particolare.