La cultura dell’accoglienza non può essere solo siciliana e italiana. Ma deve avere respiro europeo. Parola della presidente della Camera, Laura Boldrini. La terza carica dello Stato oggi a Pozzallo per partecipare al festival euromediterraneo Sabir e interrogarsi sull’immigrazione, sulla gestione dell’emergenza e sulla comunicazione del fenomeno. Temi attuali proprio nel giorno in cui verso la Sicilia si stava dirigendo una nave con mille migranti, probabile anticipatrice di nuovi ingenti flussi estivi. “L’Europa – ha detto la presidente Boldrini — faccia la sua parte, altrimenti si mettano in atto meccanismi di condizionalità come penalità economiche o negando l’accesso ai fondi europei. Oggi l’Europa appare su questo problema come una macchina d’epoca che non riesce a rinnovarsi e mettersi in moto in modo conveniente. L’Unione è spaccata ma bisogna fare di tutto per far vivere i principi di solidarietà e convivenza nei confronti di chi scappa per bombardamenti, tagliatori di gole, stupri. Questa è gente che non ha niente da perdere e dobbiamo agire su due fronti. Risolvere il problema alla base e migliorare il sistema facendo i conti con i richiedenti asilo”. Laura Boldrini è stata accolta dal prefetto Maria Carmela Librizzi e dal sindaco di Pozzallo, Luigi Ammatuna, oltre che dal dirigente scolastico dell’istituto Antonio Amore, Veronica Veneziano. E proprio all’interno dell’istituto, la presidente della Camera ha risposto alle domande di numerosi alunni ai quali ha raccomandato di crescere senza paura nella cultura dell’accoglienza. A Pozzallo si sono dati appuntamento i sindaci delle città in prima linea con la gestione dei migranti, vale a dire Riace, Ventimiglia, Lampedusa.
“Pozzallo – ha detto il sindaco Luigi Ammatuna – è la città della pace, di Giorgio La Pira, abbiamo accolto ma chiediamo sostegno perché ne abbiamo bisogno”.