Latte tossico prodotto dalle aziende agricole della provincia di Ragusa? Macché. E’ lo studio legale Fidelio & Guastella di Ragusa, con riferimento alla notizia che nelle scorse settimane aveva lasciato attoniti i consumatori del territorio, a precisare i termini della questione dopo l’operazione condotta dalla Guardia di Finanza. “La notizia relativa alla supposta produzione di latte «tossico» nelle aziende coinvolte – si legge nel documento diffuso dallo studio legale – è da ritenersi non corrispondente alla realtà e, come tale, del tutto infondata. Tale constatazione la si evince dalla circostanza secondo cui il sequestro preventivo dei 4 mila litri di latte «incriminato» è stato disposto dall’Asp di Catania esclusivamente sulla base di analisi condotte sotto forma di test, in regime di autocontrollo, dallo stabilimento di destinazione ove il latte era diretto e all’uopo trasportato da apposita autocisterna. Solo in virtù di tale esito il latte sarebbe risultato con presenza di aflatossine in numero superiore rispetto al limite massimo consentito per legge, e quindi come tale respinto dallo stabilimento di destinazione. Sempre esclusivamente sulla scorta di questo unilaterale riscontro ed a seguito dell’operato sequestro, peraltro disposto dall’Asp di Catania senza alcuna possibilità di contraddittorio o di controverifica del risultato delle analisi, le aziende produttrici del latte sono state sottoposte, come per legge, a controllo del competente nucleo antisofisticazione e dei funzionari dell’Asp di Ragusa. A seguito dei prelievi operati nelle stalle, l’istituto zooprofilattico sperimentale di Palermo ha proceduto ad effettuare le previste analisi di legge il cui esito, per tutte le aziende coinvolte, è risultato negativo, confermando la bontà del latte e la conformità a legge del processo produttivo adottato dalle aziende consorziate”. Quindi, lo studio legale precisa che le aziende ragusane operano nel pieno rispetto della legge e con il duplice obiettivo primario dell’altissima qualità del prodotto e della salute del consumatore. La nota dello studio legale chiude specificando che “il danno è stato reso più grave dal fatto che l’Asp è rimasta sorda ad ogni richiesta di verifica in contraddittorio del risultato delle analisi svolte in autocontrollo, intimando di conseguenza lo smaltimento del latte effettuato lo scorso 24 giugno”.