Sarà espulso dal territorio italiano il 43enne indiano arrestato per il tentato sequestro di una bambina di 5 anni a Scoglitti, scarcerato, successivamente interrogato e poi rimesso a piede libero.Ram Lubhay (nella foto) finirà in un centro di accoglienza e poi sarà rimpatriato nel suo paese d’origine, l’India. Ma quando non si sa. In ogni caso tra non meno di una ventina di giorni. E mentre si attende per le prossime ore l’arrivo al tribunale di Ragusa degli ispettori inviati dal ministro della giustizia Orlando per far luce sull’iter procedurale seguito dalla procura iblea, si apprende che a carico di Ram Lubhay è stata chiesta la celebrazione del processo con il rito immediato. In teoria, quindi, l’indiano dovrebbe essere espulso solo dopo aver sostenuto il processo, perché in caso contrario un suo allontanamento renderebbe impossibile per gli inquirenti procedere nei suoi confronti. La questura di Ragusa, nei giorni scorsi, aveva notificato all’indiano un secondo decreto di espulsione dall’Italia. Il primo provvedimento, motivato con i precedenti penali dell´extracomunitario, indagato per furto di rame e traffico di droga, non era difatti mai stato eseguito. L’indiano, senza fissa dimora, ha eletto il proprio domicilio presso lo studio del suo legale nominato d’ufficio. E proprio mentre si trovava alla fermata degli autobus per recarsi dall’avvocato, l’indiano è stato minacciato di morte da un ragazzo in scooter che avrebbe mimato con le dita il gesto di tagliargli la gola. L’extracomunitario aveva quindi sporto denuncia contro ignoti per minacce in commissariato. Un ulteriore episodio che evidenzia l’esasperazione dell’opinione pubblica su una vicenda che tende a complicarsi sempre di più, mentre i genitori della bambina hanno ribadito tutto il loro disappunto su una legge che non li ha tutelati (fonte: Corriere di Ragusa).