E’ rabbia tra gli allevatori: la cooperativa Ragusa Latte (nella foto la sede) è sull’orlo del fallimento con un buco finanziario che si aggira tra i 15 e i 20 milioni di euro. Le 200 aziende che operano sul territorio ibleo e che facevano capo alla cooperativa hanno poche speranze di vedere riconosciuti i loro crediti di circa sei milioni per il latte consegnato e mai pagato. Gli allevatori hanno attivato un presidio davanti alla Camera di commercio, in piazza Libertà, ed a loro si sono uniti i Forconi che hanno sposato la causa. I manifestanti hanno annunciato che torneranno a mobilitarsi martedì prossimo ed intanto hanno presentato denunce alla Procura e alla Guardia di Finanza perché la situazione della Ragusa Latte venga esaminata nel dettaglio a cominciare dai bilanci. Si tratta infatti di un’azienda che fino a pochi anni fa fatturava ben 24 milioni di euro ed ora si trova in piena crisi. Per gli allevatori si tratta di una doppia beffa perché da un lato vantano crediti importanti, e dall’altro le banche cominciano ad attivare i processi di pignoramento per mutui e prestiti non onorati soprattutto nei confronti dei mangimifici. I Forconi non esitano a parlare di una crisi pilotata e di una «Parmalat iblea» mentre Confagricoltura definisce tutta la vicenda «paradossale». Anche l’organizzazione di categoria ha chiesto agli organi inquirenti di verificare le vere cause del dissesto visto che ci sono in ballo centinaia di famiglie che da un momento all’altro si sono ritrovate praticamente sul lastrico. Fa certamente specie verificare che in un territorio che da sempre fa del latte e della sua filiera il proprio prodotto di punta ed è riuscito ad organizzare una cooperativa che ha risposto in pieno alle esigenze e alla domanda del mercato si trovi ora a confrontarsi con una voragine di debiti. Alessandro Pagano, parlamentare neo leghista è il primo a livello istituzionale a lanciare l’allarme: «In ginocchio rischia di andare tutta la filiera con gli allevatori che non riescono a riscuotere le fatture, anche da centinaia di migliaia di euro, i quali a loro volta sono impossibilitati a pagare i fornitori. Ed è ben comprensibile cosa tutto ciò comporti per l´economia locale, terra d´eccellenza della pastorizia e cuore dei caseifici regionali. A questo si aggiunga lo stallo di tutto il comparto agricolo siciliano». Pagano ha annunciato la presentazione di una interrogazione parlamentare per capire come il governo voglia intervenire per tutelare il settore (fonte e foto: Corriere di Ragusa).