Non è passata sotto silenzio la riunione politica che si è tenuta a Chiaramonte la scorsa domenica. Il sindaco uscente, Vittorio Fornaro (nella foto), si è presentato a mani basse e con molta umiltà alla città che ha anche avuto la possibilità di intervenire liberamente e di contestare in diretta le considerazioni politiche ed i programmi che il primo cittadino aveva svolto. Ma i leoni da tastiera, come simpaticamente erano stati definiti nel corso di un intervento infuocato di un sostenitore, sono rimasti nel silenzio.
Facciamo un passo indietro. Fornaro è stato candidato la prima volta proprio da quello che oggi è il suo sfidante. Fu proprio Gurrieri a candidare Fornaro sostenendo che lui era il migliore, l’uomo che il paese stava aspettando per il suo rilancio. Tutto questo troppo bello e troppo buono durò assai poco ed esattamente fino a quando, dopo qualche mese, il Gurrieri avanzò pretese di governare nell’ombra, perché di questo si tratta, di potere, il potere di gestire un pollaio con quattro galline, ma sempre potere è, e come dicevano gli antichi: comandare è meglio di ..
All’epoca dei fatti il Pd era il Pd, la destra era la destra, Gurrieri era Gurrieri. E Gurrieri ha vinto le elezioni. Mi spiace per Fornaro, ma le elezioni le vinse Sebastiano Gurrieri, meglio noto per il nostro giornale come lo Jedi. Fu lui a vincere.
E ritorniamo alla convention di Fornaro, il figlio dello Jedi. Il giovane si è presentato bene, ha studiato l’intervento di Gurrieri ed ha fatto e detto l’esatto opposto. Non è stato brillante, ma è stato efficace. Umile, come ho già detto e soprattutto solo. Si è presentato solo. Il giovane allievo ha avuto una buona scuola ed ha imparato in fretta. Ha capito che ha una sola possibilità che è quella di catalizzare l’interesse di una platea molto più ampia rispetto a quella della sua prima volta, e soprattutto ha capito che deve stringere alleanze importanti anche sacrificando pezzi della sua giunta, che potevano considerarsi inamovibili, e che invece devono lasciare il posto ad altri. Non c’è dubbio che se un problema Fornaro ha avuto nel passato, questo è dipeso dal ruolo intransigente, a volte anche invasivo di alcuni assessori che lo hanno zavorrato, anziché lanciarlo verso migliori orizzonti. Dunque la riproposizione da parte di Fornaro di un personaggio diverso da se stesso e maggiormente partecipativo, concertativo, soprattutto conciliante, con ambiti come quelli legati al Pd, può avere sicuramente incuriosito gli astanti e ha fatto una buona impressione.
Questo mi dicono e questo vi racconto. Certamente mi sarebbe piaciuto di più un incontro puntato sui fatti concreti di crescita, o di decrescita del paese, visto che oramai c’è chi inserisce nel proprio programma come finalità la decrescita felice.
Mi sarei aspettato qualche proposta più concreta, ma non da Fornaro ma dal contesto in generale. Ad esempio Gurrieri, che sta girando il remake del noto film “Il ritorno dello Jedi”, ha proposto un progetto di un polo agroalimentare da realizzare anche grazie a Damigella. L’idea mi è piaciuta molto perché per la prima volta la politica abbandona la vecchia retorica per passare ai fatti concreti. Qui occorre creare posti di lavoro e non c’è da scherzare. Gli unici posti che creano invece sono quelli di assessore e consigliere comunale. Ma secondo me Gurrieri ha perso un’occasione perché ha mancato di spiegare che fine deve fare la pineta. Magari non lo so io e lui lo ha già spiegato. È una circostanza molto importante, perché è stato lui che comprò la Pineta e la pagò un sacco di soldi. Veramente la stanno pagando ancora oggi i chiaramontani. Perchè ho appreso proprio da questo sindaco attuale che continuano a pagare rate di mutuo con cassa depositi e prestiti per l’acquisto della Pineta, l’ecomostro che deturpa la nostra montagna.
All’epoca ci provai pure io a darla via alla Provincia per farne una scuola, ma la sfortuna incombeva. Dopo anni di sprechi, capitammo con la incombente crisi e con la politica rigorosa di cui mi feci artefice io per primo, e non se ne fece nulla. Ma Gurrieri avrà le idee più chiare delle mie e saprà cosa fare di questo ecomostro.
Ecco secondo me la discussione in paese dovrebbe incentrarsi su temi concreti. Fornaro ha parlato di scuole, e mi sta bene. Però dobbiamo andare avanti. Qui non bastano i bravi ragazzi che gestiscono l’ordinario. Occorre trovare le idee per svoltare pagina. Se Fornaro leggesse le cose che gli facevano dire qualche anno fa, secondo me avrebbe qualche momento di imbarazzo.
Comunque lo spettacolo della politica deve andare avanti, il circo non si ferma. In effetti l’idea del circo mi piace, soprattutto se penso agli attori di contesto che cercano di ricavarsi una parte a tutti i costi, un posto al sole: tempo sprecato e soprattutto distratto alle sane e laboriose attività quotidiane, per chi ne ha qualcuna. Per chi non le ha, è meglio che le vada a ricercare e non perda tempo inutilmente.
Il sipario si alza. Va in scena la campagna elettorale. A giugno si vota per il sindaco di Chiaramonte Gulfi. Il maestro sfida l’allievo. Gurrieri contro Fornaro. Qualche giorno fa si riteneva che Gurrieri non aveva rivali. Oggi ha un rivale che si sta accreditando in modo serio. L’esito non è più scontato. La vittoria per Gurrieri si allontana. Gli incubi ritornano. Non è stata ancora dimenticata la disfatta che Gurrieri pagò contro Nicastro quando dopo avere abbandonato la Giunta si candidò esattamente come sta facendo in questi giorni, e perse con oltre 1000 voti di scarto. La storia potrebbe ripetersi. Mi perdoneranno gli altri attori non citati, non pervenuti: non ci sono margini per i terzi nel sistema elettorale maggioritario, ed ho un ricordo troppo bello di Don Chisciotte per contaminarlo parlando di.. del nulla.