Il territorio si mobilita contro le previsioni contenute nella nuova rete ospedaliera illustrata ieri a Palermo dall’assessore regionale alla Sanità, Baldo Gucciardi (nella foto). Interviene l’on. Orazio Ragusa. Ecco il contenuto del suo documento.
“E’ inaccettabile una simile programmazione da parte di chi dimostra di non conoscere le peculiarità del nostro territorio. Da questo momento prenderà il via una mobilitazione del territorio, che mi intesterò personalmente, per fare in modo che possa modificarsi questo indirizzo assolutamente deprecabile”. E’ il senso della dura reprimenda che l’on. Orazio Ragusa ha deciso di portare avanti nei confronti dell’assessore regionale alla Sanità, Baldo Gucciardi, dopo che quest’ultimo ha presentato i contenuti della rete ospedaliera siciliana. La nuova rete segue il modello che suddivide gli ospedali gerarchicamente in “hub” (strutture di secondo livello altamente specializzate e integrate), “spoke” (grossi ospedali che dispongono di aree di pronto soccorso di primo livello con funzioni di rianimazione e degenza), presidi di base (sono quelli che mantengono almeno quattro unità operative come il pronto soccorso, la chirurgia generale, la medicina generale e l’ortopedia) e via dicendo. “Prima – sottolinea l’on. Ragusa – la nostra provincia poteva contare su uno spoke a Ragusa, l’ospedale Civile. Adesso si scopre che l’assessore Gucciardi, evidentemente mal consigliato da qualcuno, ha deciso di fare diventare spoke anche gli ospedali riuniti di Vittoria e Comiso, lasciando il presidio di base a Modica e completamente nel dimenticatoio il Busacca di Scicli. Una suddivisione che, naturalmente, non possiamo accettare e che, anzi, rischia di creare cittadini di Serie A e di Serie B sul piano dell’assistenza sanitaria. Chi ha congegnato questo progetto, infatti, ha forse dimenticato che gli ospedali di Modica e Scicli servono una fascia d’utenza di almeno 120mila persone, numeri che raddoppiano durante il periodo estivo. Non solo. Sono punti primario di riferimento, soprattutto il Maggiore, alla luce dei numerosi sbarchi che approdano al porto di Pozzallo. In più, l’intera città di Rosolini si appoggia su Modica. Per non parlare del fatto che stiamo facendo i conti con una politica miope che da un lato si inorgoglisce per i risultati raggiunti dal punto di vista delle presenze turistiche e dall’altro riduce, piuttosto che potenziarla, l’erogazione dei servizi sanitari. Per cui questa ipotesi prefigurata nella nuova rete ospedaliera non sta né in cielo né in terra. Se Modica diventasse presidio di base, e dunque dovesse mantenere soltanto quattro unità operative, che fine farebbero tutte le altre? Dove sarebbero trasferite? Quindi, la programmazione per la provincia di Ragusa è assolutamente da bocciare. Faccio appello all’on. Pippo Digiacomo, parlamentare eletto con i voti della provincia di Ragusa, presidente della sesta commissione Sanità all’Ars, in considerazione del fatto che il documento dovrà essere ancora esitato dall’organismo, di scongiurare questa ingiustizia discriminante nei confronti dei residenti dell’area iblea. Chiarisco sin da ora che, dopo avere completato la mia protesta a Palermo che intendo concretizzare in maniera forte a partire da oggi, chiamerò a raccolta, nei prossimi giorni, i sindaci del territorio interessato, quello della zona est della provincia, per mobilitarci tutti assieme e chiedere a Palermo e all’assessore Gucciardi di rivedere un aspetto della pianificazione assolutamente mortificante per il nostro territorio. Ci batteremo perché tutto ciò non passi. E’ un declassamento inaccettabile che i nostri ospedali, ma soprattutto i cittadini della nostra provincia che hanno bisogno di cure, non possono subire”.
Dice la sua anche il deputato nazionale Nino Minardo:
“E’ un’ipotesi folle e assurda quella scaturita dallo schema della nuova rete ospedaliera in Sicilia illustrata dall’Assessore regionale alla salute, Gucciardi. Lo schema prevede lo stop alle strutture di comunità, l’autonomia di alcuni ospedali in presidi riuniti. Secondo la “cervellotica” ipotesi l’ospedale di Modica diventerebbe ospedale di base, ovvero secondario ed automaticamente subirebbe il taglio di altri reparti visto che nello schema è previsto per Modica e Scicli il mantenimento del solo pronto soccorso, quindi solo l’area di emergenza. Il comprensorio di Modica e Scicli serve centinaia di migliaia di utenti e l’assessorato regionale alla salute con la complicità dell’asp 7 di Ragusa cosa fa? Continua a smembrare la nostra sanità senza criterio a scapito dei cittadini. Una follia allo stato puro!!! In giornata mi rivolgerò al Ministro della salute affinchè fermi questo scempio e spero vivamente che i siciliani possano presto liberarsi di questo governo regionale e i cittadini iblei di questa dirigenza Asp che è riuscita a fare solo danno al nostro territorio e ad una collettività che merita rispetto dandole la possibilità di usufruire di eccellenti servizi sanitari e non di sopravvivere a scelte sanitarie che mortificano e cancellano il sacrosanto diritto alla salute”.
Pure il sindaco di Scicli, Enzo Giannone, fa sentire la propria voce: “Abbiamo appreso nelle ultime ore che l’Assessore regionale alla Sanità On. Gucciardi avrebbe presentato la nuova rete ospedaliera siciliana. A nostro avviso la rete, che suddivide gli ospedali gerarchicamente in “hub” (strutture di secondo livello altamente specializzate e integrate), “spoke” (grossi ospedali che dispongono di aree di pronto soccorso di primo livello con funzioni di rianimazione e degenza), presidi di base (sono quelli che mantengono almeno quattro unità operative come i pronto soccorso, la chirurgia generale, la medicina generale e l’ortopedia), penalizza fortemente il distretto della parte orientale della provincia di Ragusa. Infatti, a fronte di strutture ospedaliere che altrove vengono salvate e mantenute, l’ospedale “Maggiore” di Modica e l’Ospedale “Busacca” di Scicli verrebbero ulteriormente ridimensionati, in un processo di unificazione che li porterebbe ad essere declassificati come presidio di base.?Se questa è la prospettiva, che penalizza fortemente i cittadini di metà della provincia di Ragusa e zone afferenti di quella di Siracusa, noi la rifiutiamo, difendiamo l’importanza degli ospedali di Scicli e Modica e ci appelliamo a tutte le rappresentanze parlamentari iblee, per avviare un’azione sinergica con i sindaci affinché questa prospettiva venga ripensata e corretta nella maniera più adeguata ai bisogni del territorio e tenendo conto del pari diritto di tutti i cittadini alla salute”.