“Come tutti un giorno dovrò dire addio, ma se c’ è un segno che posso lasciare voglio che almeno sia il mio”
Un attore può dimenticare la sua parte, dimenticare le battute scritte sul copione, ma colui che esprime il suo sentire, il “suo stile”, potrà pure rimanere in silenzio, ma questo sarà sincero, sarà parte fondamentale della rappresentazione. Le sue lacrime o la sua risata, o il suo tremore, porteranno in luce il vero copione a volte stropicciato, annerito, confuso, disordinato che risiede dentro. Nel punto esatto in cui si può dire “questo sono io, e sono quello che vedi”.
Sostanzialmente Mauro Ermanno Giovanardi è l’ artista della trasparenza, dell’ estrema espressione artistica che trova apice con il connubio di poesia, musica e teatro. Nella sua vita e carriera, infatti, sono presenti e complementari queste tre cose, senza strattonarsi e prevaricare. Mauro da ragazzino era appassionato di bici, ma quando non potè più correre si accorse che oltre al manubrio vi era un mondo, quel mondo era se stesso specchiato nella musica. Inizia nel 1993 con i La Crus -band storica dell’ underground italiano- la sua carriera musicale, e da lì inizia un percorso che lo porterà in cima a ciò che è per lui la massima aspirazione artistica. Il suo primo disco da solista, l’ amore e l’ ispirazione dai grandi come Mina, Tenco, Ennio Morricone, e la partecipazione a Sanremo con “Io Confesso”, canzone vincitrice morale del festival.
Tra teatro, direzioni artistiche, colonne sonore, dischi e collaborazioni, Mauro si forma, e si formano in lui le idee di ciò che potrebbe essere il suo reale stile. Da questo, dalle riflessioni, nasce “Il mio Stile”, titolo mutuato dall’ unica cover presente nel disco, canzone di Leo Ferrè, potente e devastante.
Questo disco, dal gusto soul e ispirato all’ immaginario cinematografico di Quentin Tarantino, racconta lo spasmodico bisogno della ricerca dell’ altro, della sua comprensione e della necessità di dialogo.
Disco importante per l’ attenzione data alle parole, necessarie e travolgenti. La musica, immaginata come colonna sonora, è caratterizzata da melodie strazianti e consolatorie; diretta, vera, calda e teatrale ma vera, la voce di Mauro incanta completamente l’ ascoltatore, per la sua massima consistenza di verità.
Colpisce l’ allegria e la solarità di chi si mette a nudo, senza vergogna e con la voglia di conoscersi ancora di più.
Il disco , uscito il 20 aprile 2015, si aggiudica il primo premio Tenco come miglior album dell’ anno. Adesso possiamo seguire Mauro Ermanno Giovanardi nelle sue date, come quella del 29/01/17 al teatro V. Colonna di Vittoria (RG), in cui presenterà il suo disco.
“Quando non riconosci di me
che un certo stile
quando rendo me stesso
un altro immaginato
questi trucchi imprudenti
tutto questo è il tuo stile”