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Tutti a difesa del polo ospedaliero Modica-Scicli, il territorio forma un fronte comune

by Redazione
25 Ottobre 2018
in Politica
Tutti a difesa del polo ospedaliero Modica-Scicli, il territorio forma un fronte comune
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Un documento condiviso dai sindaci e dai consigli comunali del comprensorio e da quei comuni del basso siracusano che intendono sostenere il potenziamento del polo ospedaliero Modica – Scicli. Documento che deve essere approvato, in seduta ordinaria, dai civici consessi.

Altra proposta finale: la richiesta ai sindaci, ai presidenti dei consigli comunali, ai parlamentari regionali e nazionali del territorio perché trasmettano un invito urgente all’Assessore Regionale alla Sanità, Baldassarre Gucciardi, e alla Ministra della Sanità, Beatrice Lorenzin, per affrontare nello specifico il tema oggetto del consiglio comunale aperto.

Consiglio molto partecipato, due ore e mezzo di lavori e diciassette interventi, che sono stati aperti dal presidente del consiglio comunale di Modica, Roberto Garaffa che ha illustrato una cronistoria della vicenda e per ultima la notizia secondo la quale la Ministra Lorenzin ha deciso con l’assessore regionale alla Sanità, Gucciardi, di rendere “spoke” il polo ospedaliero Modica- Scicli, declassato a nosocomio di base.

Il presidente Garaffa ha avvertito di non abbassare la guardia e monitorare la situazione. Ha fatto appello perché le istituzioni provinciali possano essere unite per affrontare in modo coeso questa battaglia. E annuncia la redazione di un documento finale da condividere e da far approvare dai consigli comunali in seduta ordinaria.

Il sindaco di Modica, Ignazio Abbate, rivendica per il polo ospedaliero Modica Scicli  un riconoscimento come “spoke” non fosse altro per il bacino di utenza servito che è fato di numeri non contestabili.

I reparti di eccellenza devono essere potenziati e valorizzati.

Narra che nel febbraio del 2016 dal confronto, azienda, istituzioni, sindacati e cittadini è scaturito un piano aziendale della nostra provincia che tracciava una vera inversione di tendenza.

Il piano fu allora approvato dalla Regione e bocciato dal Governo a causa di altri piani di Asp siciliane che non rispettavano la legge Balduzzi.

Lo stesso decreto è riproposto nel giugno 2016 dal governo recependo la richiesta del territorio.

Ne scaturì che le tre strutture sanitarie pubbliche di Ragusa, Modica e Vittoria erano uguali ognuna con delle eccellenze che vanno oggi potenziate.

A Modica si costruisce un nuovo pronto soccorso a disposizione di un’utenza vasta e si fanno altri investimenti. Un bel giorno la nuova bozza del riordino, presentata dall’assessore Gucciardi ai sindacati, si registra il declassamento del polo Ospedaliero Modica – Scicli.

Il resto è storia di questi giorni con la convocazione dell’assessore regionale Gucciardi a Roma da parte del Ministro Lorenzin e in quella sede si è trovata la soluzione, rispetto alla scelta precedente peraltro non supportata da motivazioni.

La certezza di quanto deciso verrà solo quando il piano sarà approvato dall’Ars condizione per dare il via ai concorsi, ai trasferimenti dei reparti. Il presidente della commissione sanità all’Ars Pippo Di Giacomo per telefono gli ha anticipato che non farà alcuna opposizione alla richiesta a beneficio del polo ospedaliero Modica-Scicli.

Il consigliere Giovanni Scucces valuta che la politica in questa scelta è entrata con un colpo di mano rispetto a quello che si era deciso. Il consiglio aperto rappresenta la protesta dei singoli e da qui che devono uscire le proposte e le soluzioni.

Giovanni Di Rosa a nome Unitre e Movimento Azzurro propone la mobilitazione del comprensorio e delle città interessate se non arrivano risposte per le quali ci si è impegnati.

Il sindaco di Rosolini Corrado Calvo dichiara che è sensato che l’ospedale di Modica sia “spoke” e su questo c’è una speranza seria; la battaglia è sostenuta dalla popolazione, compresa quella di Rosolini.

E’ incomprensibile che poi si debba intervenire quando si va contro la volontà della collettività che invoca i servizi.

Il sindaco Enzo Giannone di Scicli afferma che a Scicli c’èra un Ospedale che si chiamava Busacca. Questo è il sentire comune della città. Rivendica che insieme a Modica c’è anche Scicli come presidio ospedaliero. Necessaria fare un’opera educativa in città, è la politica che delegittima le istituzioni.

La salute dei cittadini che fine fa? Bisogna essere uniti e la città si ribellerà nei modi più opportuni e civili ad atti di previsto depauperamento.

La Sen. Venerina Padua, esprime la sua soddisfazione perché il momento di confronto finalmente è arrivato. Si è fatto un lavoro educativo: scippare i servizi sanitari è sempre un fatto insopportabile. Manca a Scicli ambulanza medicalizzata, non c’è un pronto soccorso, degno di questo nome.

C’era un accordo per gli ospedali Modica- Scicli e Vittoria- Comiso sul polo di Ragusa.

L’accordo poi è saltato. Per l’ospedale Modica – Scicli si può derogare. hanno presentato un emendamento  nel decreto mille proroghe, per ristabilire la status quo nel polo ospedaliero Modica-Scicli: basta  pensare alle emergenze legate agli sbarchi di Pozzallo.

Non si può sciupare quello che c’è. Non è un fatto campanilistico. Non siamo tranquilli per niente fino a quando quello che è stato promesso non è messo nero su bianco.

Nel nosocomio di Scicli c’è in reparto lungo degenza che ha però pochi numeri, quello della riabilitazione e adesso bisogna rendere operativa la riabilitazione di eccellenza del centro “Bonino Pulejo” dove c’è un protocollo da rendere operativo e su questo non bisogna perdere tempo.

Salvatore Rando, consulente per i problemi della sanità del Sindaco di Modica, dimostra come in questa vicenda qualcuno ha barato. La declassificazione del polo ospedaliero Modica – Scicli c’è stata malafede.

Notizie false sono state date sul numero degli utenti serviti a Modica valutati sotto i 100mila quando sono 117mila. Senza pensare che l’Ospedale di Modica è un nosocomio di frontiera.

C’è un eliporto h 24 operativo per 365 giorni l’anno.

Propone la costituzione di una commissione intercomunale che affronti le problematiche sanitarie in atto.

Francesco Ammatuna, assessore comunale di Pozzallo propone di chiedere un incontro urgente con l’assessore Gucciardi per ricevere i sindaci sul tema del piano di riordino ospedaliero.

L’on. Maria Lucia Lorefice condivide le tesi di quanti l’hanno preceduta. La questione è tutta politica e valuta che i consigli comunali aperti vanno fatti prima che le decisioni siano assunte.

Necessario che il governo nazionale e regionale diano ascolto alle comunità locali. Bisogna ascoltare la base e la politica deve portare avanti le istanze dei cittadini.

Il consigliere Tato Cavallino ritiene che la politica regionale con una visione miope è entrata a gamba tesa sul problema. Si è tentato lo scippo; grazie ai sindaci e alla deputazione nazionale che sono intervenuti per evitare questo scippo o perlomeno siamo già sulla buona strada per eliminare il rischio; necessario fare i numeri delle degenze che è condizione per evitare gli scippi.

Il presidente del Consiglio comunale di Pozzallo, Antonio Zocco Pisana denuncia che alla Regione Sicilia non conoscono il territorio. A Ragusa si accostano due comprensori: Modica e Vittoria. L’ospedale Maggiore di Modica è all’avanguardia per la qualità dei servizi resi. Bisogna difendere unitariamente questo presidio ospedaliero facendo vigilanza attiva. Una sanità che serva ai cittadini al di là dei campanilismi.

L’on. Orazio Ragusa sostiene che gli ospedali riuniti sono il futuro dei piccoli ospedali. L’assessore alla Sanità, Baldassarre Gucciardi, ha sbagliato ma il nuovo piano, presentato ai sindacati, non è andato in commissione sanità per il necessario parere e quindi si chiede cosa è stato portato a Roma.

La Balduzzi offre delle deroghe e sulla base di questo si può riclassificare il polo ospedaliero Modica- Scicli. La proposta partirà da Palermo e l’assessore Gucciardi farà partire la proposta per il Ministero della Salute in modo che sia accolta la riforma. La battaglia va fatta ad oltranza.

La riabilitazione robotizzata a Scicli è una grande conquista e ritiene che i dieci posti di chirurgia possono essere recuperati. S’impegna per fare diventare “spoke” il polo ospedaliero Modica – Scicli.

Michele Giavatto ritiene necessari garantire al Maggiore di Modica le cure urgenti agli infartuati e alle vittime d’ictus e non si può andare a Vittoria in neurologia per affrontare il caso e salvare una vita quando è troppo tardi. Sono purtroppo queste patologie molto frequenti nel nostro territorio.

Il reparto di malattie infettive deve trovare posto a Modica. Ogni anno si effettuano al “Maggiore” 500mila prelievi l’anno. Il dato è tra i primi nel meridione d’Italia.

L’on. Giorgio Assenza valuta che finirà la legislatura e nessun piano sanitario sarà approvato.

Continua la guerra tra i poveri e quindi non cambierà nulla. Quasi tutte le strutture ospedaliere sono state depotenziate. Le risorse per la sanità sono diminuite e i risultati lo convalidano.

La situazione sui pronti soccorsi è tragica e questo non è un bell’esempio di civiltà. Chi il detto e dove è scritto che vanno depauperate le strutture pubbliche per favorire quelle private. Nessuna entità merita un declassamento.

Il chirurgo Vincenzo Antonacci va al di là dei numeri perché ritiene che è necessaria una qualità del servizio che abbisogna dei mezzi e delle attrezzature sufficienti e adeguate; se così non è i flussi dei degenti si spostano altrove. Cento interventi di tumore al colon retto si sono fatti al “Maggiore” di Modica. Un primato in Italia e chi lo sa! Se non c’è la piastra tecnologica non c’è futuro. Oggi l’intervento è fatto a Ragusa! Perché?

Il consigliere comunale Vito D’Antona valuta che le direttive li da la politica. Non è il frutto di qualche tecnico fantasioso. Già a settembre l’ospedale di Modica era declassificato. Bisogna ora recuperare tempo. Sindaci, presidenti dei consigli comunali, i parlamentari regionali e nazionali richiedano oggi stesso un incontro urgente con il Ministro Beatrice Lorenzin e l’assessore Baldassarre Gucciardi per fare un incontro e discutere nel merito l’argomento polo ospedaliero Modica – Scicli.

Maurizio Aricò, direttore generale dell’Asp di Ragusa, fa una cronistoria del piano di riordino della rete ospedaliera. Il documento su sui si lavora ancora oggi è l’atto aziendale del 29 giugno dello scorso anno frutto di un confronto delle amministrazioni con le parti sociali e i cittadini.

Quell’atto deve avere piena attuazione. Di recente si è verificato questo movimento frutto della notizia lanciata dall’assessore alla Sanità, Gucciardi nel corso di un incontro con i sindacati.

Aricò non ne tiene conto e quindi non si esprime. Sempre dalla stampa ha saputo di un cambio del piano presentato alle forze sociali. Il direttore attende i decreti firmati dall’assessore. Chi chiederà il parere, su questa questione, del direttore generale saprà cosa dire. Nelle more si continua ad applicare l’atto aziendale del 29 giugno. Non ha mai posto nessuna firma a un documento di un depotenziamento: si sta lavorando in modo coerente per un potenziamento delle strutture.

Fa poi un’illustrazione degli investimenti fatti e in corso nel nosocomio modicano. Quatto milioni e mezzo nel piano degli investimenti per i reparti di Modica. Continuerà a potenziare Modica fino a quando non arriverà una disposizione diversa da parte dell’Assessore alla Sanità, Gucciardi.

Il presidente Roberto Garaffa sintetizza la proposta finale: ovvero quella del consigliere di Vito D’Antona e invita i parlamentari nazionali e regionali, ognuno per la propria competenza, di chiedere un incontro con l’assessore alla Sanità, Baldassarre Gucciardi e un’audizione alla commissione regionale alla sanità e a quelli nazionali con la Ministra, Beatrice Lorenzin.

Un ordine del giorno sarà poi redatto, sulla scorta delle indicazioni fornite dal dibattito venuto fuori dal consiglio comunale aperto e proporne quindi l’approvazione dei consigli comunali.

 

Al consiglio comunale aperto per il potenziamento del polo ospedaliero Modica- Scicli sono stati presenti i parlamentari nazionali, Venerina Padua, Maria Lucia Lorefice, i parlamentari regionali, Orazio Ragusa, Giorgio Assenza, (Nello Di Pasquale ha informato della sua assenza), il direttore generale dell’Asp, Maurizio Aricò e il direttore sanitario del “Maggiore” di Modica, Piero Bonomo.

Presenti i Sindaci di Modica, Scicli e Rosolini, il vice sindaco Modica, e l’assessore alla cultura del comune di Modica, Orazio Di Giacomo, gli assessori del comune di Pozzallo, Francesco Ammatuna e Giorgio Scarso con il presidente del consiglio comunale di Pozzallo, Antonio Zocco Pisana; presenti il presidente del consiglio comunale di Scicli, Danilo De Maio, i consiglieri comunali Modica, Giorgio Falco, Luigi Giarratana, Lorenzo Giannone, Mario Abbate, Giovanni Spadaro, Vito D’Antona, Tato Cavallino, Giovanni Scucces, Giuseppe Grassiccia, Giovanni Rizzarello, Michele Polino, Claudio Gugliotta, Andrea Rizza, Andrea Caruso, Giorgio Belluardo, Piero Covato, Giorgio Modica, Massimo Puccia, Ivana Castello. I consiglieri del comune di Scicli Edoardo Morana, Consuelo Pacetto, Resi Iurato, Licia Mirabella, Daniele Alfano ed Emanuele Scala.

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Tags: AricòModicaospedalieroPolosanitàScicli
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