Un’immigrata di circa 20 anni, proveniente dal Gambia in stato di gravidanza, è morta ieri nel reparto di malattie infettive dell’ospedale Maggiore, dopo aver dato alla luce, con il parto cesareo, un neonato che si trova ora ricoverato nel reparto di neonatologia del “Maria Paternò Arezzo” di Ragusa in condizioni critiche. I prossimi giorni saranno cruciali per capire se il piccolo se la caverà.
Meno fortunata invece la giovanissima madre, morta, a quanto pare, a seguito di sopravvenute complicanze in parte riconducibili a tutta una serie di patologie di cui pare fosse affetta. Sembra che la giovane gambiana soffrisse almeno di una malattia infettiva, da qui il ricovero nell’apposito reparto dell’ospedale Maggiore, dove poi è deceduta dopo aver dato alla luce il bambino. Proprio per salvaguardare il nascituro e tenuto conto delle condizioni cliniche critiche della gestante, i medici hanno optato per il parto cesareo. Ancora da stabilire le esatte cause della morte della donna, forse dovuta ad una emorragia interna, anche se si tratta solo di una ipotesi. Proprio per fugare ogni dubbio, la stessa direzione generale dell’Asp 7 di Ragusa ha disposto un riscontro diagnostico, in pratica l’autopsia, sul corpo della giovane, che era sbarcata circa un paio di settimane fa a Pozzallo nell’ambito di uno degli ultimi viaggi della speranza. Pare che il marito della donna sia prigioniero in Libia, ignaro di questa tragedia (fonte radio Rtm).