C’è anche lo scafista del gommone che due giorni fa si è rovesciato dopo avere imbarcato acqua tra le circa 80 vittime del naufragio avvenuto a largo della Libia. Lo hanno raccontato i sopravvissuti, sentiti su disposizione della Procura di Ragusa, che sono sbarcati domenica a Pozzallo dal cargo danese Alexander Maerks. La tragedia sarebbe avvenuta intorno alle 8, quando il gommone ha cominciato a imbarcare acqua e si è rovesciato. I superstiti sono riusciti a sopravvivere restando aggrappati al natante. Sono rimasti in acqua per molte ore. Il sostituto procuratore Marco Rota ha disposto gli atti urgenti dell´inchiesta, per naufragio colposo, delegando le indagini alla polizia.
I testimoni hanno raccontato che durante la navigazione il gommone con a bordo circa 120 persone, probabilmente per l´eccesso di carico, ha cominciato ad imbarcare acqua e si è ribaltato, facendo cadere tutti i migranti in mare. Solo una quarantina riuscivano ad aggrapparsi al natante in arrivo della nave mercantile. Il comandante del cargo danese ha confermato il naufragio e rivelato che alcuni dei cadaveri sono stati recuperati da un´ altra nave impegnata nei soccorsi. Le indagini sono tutt´ora in corso e mentre un team sta ascoltando i superstiti, un´altra squadra di investigatori ha individuato tre sospettati di essere gli scafisti degli altri natanti soccorsi dalla nave mercantile.
Uno dei presunti scafisti dei quattro gommoni, con a bordo complessivamente 408 migranti sbarcati a Pozzallo, è stato nel frattempo arrestato. Si tratta del somalo Nasrudin Said, di 19 anni, indagato per favoreggiamento dell´immigrazione clandestina. Altri scafisti, secondo i testimoni, sono rientrati Libia con un altro gommone dopo avere smontato i motori e lasciato alla deriva i natanti in attesa dell´arrivo dei soccorritori in acque internazionali. In manette anche un marocchino che ha tentato l´ingresso clandestinamente che era destinatario di un ordine di carcerazione per furti e rapine commessi a Padova nel 2013 (fonte Ansa).