Il consiglio comunale di Ragusa ha chiuso la discussione sull’ordine del giorno, sottoscritta dai consiglieri d’opposizione, finalizzato alla revoca della deliberazione di giunta n. 168 del 3 aprile 2017, con la quale l’organo esecutivo ha deciso la cessazione del servizio di doposcuola e attività integrative presso le scuole dell’obbligo con personale docente comunale. Subito dopo si è proceduto alla votazione di detto ordine del giorno che è stata approvata con 13 voti e l’astensione di 10 consiglieri, tutti del Movimento 5Stelle. Lo rende noto la Fp Cisl,che, tramite il segretario territoriale Antonio Nicosia, evidenzia che “in buona sostanza il consiglio, vuoi per il voto espresso contro la decisione di cessare il servizio, vuoi per l’astensione dei restanti ha chiaramente detto “No” alla cessazione di questo importante servizio che assicura a tanti alunni, soprattutto quelli svantaggiati, un importante servizio che si rivolge soprattutto alle fasce sociali più svantaggiate, ai bambini extracomunitari a quella platea di alunni che altrimenti non riuscirebbero a inserirsi al meglio nell’attività didattica.
Da quando la giunta – prosegue la nota del sindacato – ha deciso di sopprimere il servizio di doposcuola e attività integrative, si è assistito alla mobilitazione dei genitori che non possono perdere questo servizio, è stato presentato un articolato documento, sottoscritto da tutti i dirigenti scolastici con il quale è stato chiesto al sindaco di non vanificare il lavoro di tanti anni.
Questa organizzazione sindacale ha più volte ribadito e sostenuto quanto sia importante questo servizio e nonostante le argomentazioni stringenti e concrete ha costatato la netta chiusura dell’Amministrazione comunale. Si è ribadito che possono essere adottate soluzioni alternative, in mancanza dei fondi Pac, per gestire gli asili comunali, ma non si è voluto perseguire, almeno finora, nessuna soluzione alternativa.
L’ordine del giorno votato martedì sera dal consiglio comunale, massimo organo di rappresentanza politico-amministrativo, è un preciso atto d’indirizzo politico, in base alla quale la Giunta municipale dovrà dare attuazione alla decisione espressa dal civico consesso. Ribadiamo – chiude la nota – che il servizio in questione non va soppresso e ora, alla luce di quanto deliberato, si auspica che l’amministrazione comunale revochi la deliberazione”.