La prima sezione della Corte d’appello di Catania, presidente Rosario Cutelli, ha confermato le condanna complessiva a 80 anni, nei confronti degli autori dell’omicidio Niki Radicanu, rumeno di 38 anni. Lo avevano ucciso a colpi di spranga alla testa. L’uomo aveva tentato di difendere la moglie, 53 anni, anche lei rumena, da una violenza sessuale di gruppo. Poi avevano preso la sua compagna e l’avevano ripetutamente violentata.
I magistrati dell’Appello hanno confermato 20 anni di carcere per Nizar Brahim 23 anni, difeso avvocato Maria Letizia Pipitone di Marsala, Marouane Tebra, 27 anni, difeso dall’avvocato Salvo Citrella di Ragusa, Anwari Tebra di 23 (avvocato Scillìa di Catania), e Hamdi Boukhobna, 24 anni (avvocato Enrico Platania di Ragusa) braccianti agricoli tunisini.
Dovranno scontare la pena per omicidio volontario, violenza sessuale di gruppo aggravata e sequestro di persona, il tutto avvenuto nelle campagne vittoriesi la notte del 26 aprile del 2015. Tutto avvenne all’uscita dalla discoteca «Playa del Sol» a Scoglitti, lungo la provinciale Vittoria – Gela. I quattro tunisini furono fermati dalla polizia a qualche ora di distanza dall’omicidio e ognuno di loro ammise la colpa riferendo che all’uscita della discoteca, in stato di ebbrezza, avevano pensato di violentare la donna.
Nicu Radicanu cercò di difendere la compagna ma fu colpito più volte alla testa con una spranga. La violenza dei colpi fu tale da ammazzare il rumeno fracassandogli il cranio. Poi i quattro violentarono la donna a più riprese per circa 8 ore, in pratica tutta la notte. La compagna di Nicu Raidcanu fu lasciata in stato confusionale lungo la strada alle 7 del mattino. La donna, dopo essere ritornata a casa, si recò sul luogo dove il compagno era stato aggredito. Fu proprio grazie alla testimonianza della donna che gli inquirenti riuscirono a risalire ai responsabili che a meno di un anno del fatto sono stati condannati in primo grado. Tutto sarebbe stato commesso per puro divertimento, come emerso dalla confessione shock resa dal quartetto di delinquenti, una volta messo alle strette.