“Un’aula di scuola non è una spiaggia in cui ci si può presentare in canotte, pantaloncini ed infradito, occorre decoro». Può essere sintetizzata in questi termini la circolare del dirigente scolastico del liceo scientifico «Enrico Fermi» di Ragusa (nella foto) Francesco Musarra, ovviamente rivolta in primis agli studenti. Insomma, non si chiude un occhio per nessuno a scuola, dove il buoncostume deve essere la regola. Con l’inizio di giugno, e quindi per questi pochi giorni di scuola che separano gli studenti dalle agognate vacanze estive, si deve fare un ultimo sforzo, non solo in termini di rendimento, ma anche di abbigliamento. Il preside consiglia quindi un modo di vestire sobrio e decoroso, senza abiti succinti o scollature generose (per le studentesse), per non parlare poi di quegli «infradito» da sempre banditi dai cultori del bon ton. Il preside Musarra, nella sua circolare numero 227 del 3 giugno 2017, quindi, fa esplicito riferimento all’articolo 14 del regolamento scolastico «Affinchè – si legge testualmente – l’abbigliamento sia consono all’ambiente scolastico ed alla dignità dell’attività che in esso si realizza. Senza voler limitare la libertà individuale ci si permette di precisare che occorre evitare bermuda, pantaloni corti, canotte ed ogni altro tipo di abbigliamento «balneare» o in caso contrario – chiude la circolare – la dirigenza si riserva la facoltà di non ammettere in classe alunni ed alunne che non dovessero rispettare tali indicazioni» (fonte: Corriere di Ragusa).