Prima la presentazione della candidatura; poi, il 28 giugno alle 18, nell’auditorium della Camera di Commercio di Ragusa, quella del movimento. Giorgio Massari (nella foto) e la “sua” Ragusa Prossima fanno sul serio. E sono già partiti per la campagna elettorale in vista di quello che si annuncia l’appuntamento più importante per la città, quello delle amministrative della primavera 2018. Ma perché con tanto anticipo? “E’ vero – sottolinea Massari – che il tempo sembra lungo. Ma, al netto, è quello necessario per mettere a fuoco il progetto e il programma alternativo che intendiamo portare avanti. E poi non dimentichiamo che il dibattito politico in città sarà giocoforza inframmezzato da quello sulle Regionali d’autunno e sulle Politiche di febbraio. Dunque, per farsi conoscere in modo approfondito è necessario potere contare su un adeguato margine di tempo”.
Ma perché Giorgio Massari e perché Ragusa Prossima? “Allora diciamo che non è un mio progetto esclusivo, naturalmente – continua ancora il candidato sindaco – ma quello che scaturisce dalla convinzione di parecchi amici che si sono seduti attorno a un tavolo e hanno convenuto di offrire alla città un progetto di governo. La mia candidatura, poi, viene fuori in seguito a un determinato ragionamento e non come una designazione. E’ venuto naturale che chi aveva avuto esperienza e poteva continuare a spendere il proprio impegno nella realizzazione del progetto in questione potesse candidarsi a sindaco. Ecco come si è arrivati al sottoscritto. Lo sappiamo che esistono numerosi movimenti civici. Ma il nostro parte proprio da un programma che intendiamo portare avanti. A formare Ragusa Prossima persone che si sono sempre mosse nell’alveo del centrosinistra. Oggi è facile, però, citare una coalizione ideologica piuttosto che un’altra. Per questo spieghiamo che la gente, gli elettori, diranno quello che siamo. Quello che per noi conta realmente è ciò che vogliamo realizzare. Sui progetti concreti chiediamo di potere aggregare persone che, poi, magari la potranno pensare tra loro in maniera differente rispetto agli schieramenti tradizionali”.
Ma da dove deriva la denominazione Ragusa Prossima? “Affermo che – continua Massari – nomen omen, cioè il progetto è nel nome stesso del movimento. Crediamo in una città che è prossima, che sostiene gli ultimi, nell’impresa, nel lavoro, per la definizione di un nuovo modello di sviluppo. Nelle cose che noi metteremo in pratica, diremo chi e cosa siamo. Vogliamo affrontare la consapevolezza dell’identità della città di Ragusa. Il passato? Lo guarderemo senza criticarlo piuttosto portando ad esempio le risorse e le ricchezze che sono state prodotte. In una parola, ci sentiamo nani sulle spalle di giganti”. Un giudizio sull’operato della Giunta municipale grillina? “Non vorrei più parlarne – spiega – nel senso che criticare in qualche modo l’essenza grillina sarebbe fin troppo facile. Non ci serve giudicare quello che è stato. Piuttosto, dobbiamo cercare di proporre qualcosa di meglio”.