“Trovare colpe a destra e a manca è solo una proiezione delle nostre paure. Dobbiamo solo essere consapevoli che Giorgio e Simone sono rinati a nuova vita. A noi che rimaniamo qui serve tempo e fede in Dio affinché gli squarci del nostro cuore possano essere guariti”. Lo ha detto don Gino Alessi che ha presieduto le esequie funebri di Giorgio Licitra, 34 anni, e Simone Gulino, 27, i due ragazzi tragicamente scomparsi in seguito a un incidente stradale, nella notte tra sabato e domenica scorsi, sulla Rg-Ct. A concelebrare don Salvatore Giaquinta, don Gianni Mezzasalma e don Salvatore Cannata.
Cattedrale gremita di parenti ma soprattutto di amici dei due ragazzi. Giorgio era capoultrà del gruppo Manicomio (Ragusa calcio) e i cori dei sostenitori azzurri hanno fatto da contorno all’intero corteo. Gli amici di Simone, invece, hanno fatto confezionare delle magliette bianche con impressa una foto gigante del giovane sfortunato che incarnava tutta la sua voglia di vivere.
I due cortei si sono ritrovati all’incrocio tra corso Italia e via Roma per poi proseguire sino in Cattedrale. Incontenibile la disperazione dei parenti, soprattutto i genitori dei due ragazzi ma anche i fratelli di Simone e la sorella di Giorgio. All’uscita dalla Cattedrale sono stati fatti volare dei palloncini colorati. Inoltre il fratello più piccolo di Simone, Adriano, ha cantato la canzone “Angelo” di Francesco Renga. L’ha declamata in versione lirica e a cappella, ultima dedica a suo fratello. Inoltre, i due feretri sono stati condotti sulla piazza sottostante il sagrato dove, nel frattempo, gli ultrà avevano preparato una serie di coreografie per rendere omaggio, per l’ultima volta, a Giorgio e Simone. L’intero centro cittadino si è fermato per un paio d’ore.