Martedì 1 agosto i periti dovranno ricostruire la dinamica dell’incidente stradale costato la vita al 17enne ispicese Orazio Spataro (nella foto), i cui funerali sono stati celebrati giovedì scorso nella basilica di Santa Maria Maggiore a Ispica. La ricostruzione della dinamica dell’incidente mortale di quella notte del 22 luglio si inserisce nell’inchiesta avviata dalla procura iblea per accertare le reali cause del decesso, causate dalle fratture multiple sparse su tutto il corpo del povero giovane. Bisogna accertare se a causare la perdita di controllo della moto da parte del giovane sia stata una delle tante buche disseminate sulla strada provinciale Pozzallo Ispica, nei pressi di contrada Graffetta, oppure un altro veicolo in transito che in qualche modo abbia potuto influire sull’incidente, magari tagliando inavvertitamente la strada al 17enne, per poi dileguarsi senza prestare soccorso. Il difficile compito è stato affidato al perito della procura e a quello di parte nominato dalla famiglia, che, come accennato, si recheranno sul posto martedì prossimo. Il giovane, figlio unico di un imprenditore agricolo molto noto a Ispica, era uscito con degli amici.
Mentre stava facendo rientro a casa intorno alle 2,30 della notte il ragazzo, stando alla prima ricostruzione dei carabinieri (secondo i quali l’incidente stradale è autonomo), avrebbe perso il controllo della moto, cadendo rovinosamente sull’asfalto. Purtroppo, nonostante i soccorsi, per il giovane non c´era stato nulla da fare. L´urto sarebbe stato talmente violento da aver spaccato il casco di protezione che il giovane indossava regolarmente, non lasciandogli scampo. Il giovane frequentava l´istituto Curcio e gli scout. Il 17enne era anche appassionato di auto e moto. Nel suo profilo Facebook anche la foto di Marco Simoncelli, il motociclista morto in un incidente di pista.
I suoi amici gli avevano proposto di partire insieme per la Croazia in vacanza, ma lui aveva preferito restare a Ispica, dove, come accennato, sono stati celebrati giovedì scorso i funerali, officiati dal vescovo della diocesi di Noto Monsignor Antonio Staglianò, alla presenza di una folla commossa di parenti ed amici che si sono stretti al dolore immane della famiglia, che chiede verità e giustizia (fonte: Corriere di Ragusa).