E’ durata poco la detenzione di due fratelli modicani, rispettivamente di 34 e 41 anni, arrestati dalla polizia con l’accusa di rapina ed estorsione perpetrata ai danni di un uomo che aveva venduto un’autovettura al più piccolo dei due germani.
Secondo l’accusa, i due, che non erano riusciti ad ottenere il passaggio di proprietà dell’auto, una Daewoo Matiz, avrebbero minacciato il venditore, 60enne, residente a Modica, facendosi consegnare un assegno bancario di mille euro(la compravendita era stata di 600 euro).
Dopo l’arresto, eseguito giovedì scorso, entrambi erano finiti ai domiciliari. In sede di convalida davanti al Gip, i due, difesi dall’avvocato Martino Modica (nella foto), hanno dichiarato come, in verità,
fossero state vittime di raggiro da parte del venditore, il quale si era reso irreperibile per il relativo passaggio di proprietà e che, nell’episodio occorso, gli stessi si siano limitati a chiedere la restituzione dei soldi che avevano speso con la restituzione dell’autovettura. I fatti denunciati dalla vittima sarebbero accaduti lo scorso 16 settembre.
Il difensore ha prodotto anche dei documenti a supporto della versione dei fatti narrata dai due fratelli.
Il Gip, ha dichiarato come legittimamente eseguito l’arresto e lo ha convalidato, ed ha ritenuto la versione dei fatti resa dalla persona offesa priva di significativi riscontri e, al contrario, parzialmente convincente la ricostruzione dei fatti offerta dagli indagati anche alla luce della documentazione che è stata prodotta dall’avvocato Modica.
Il magistrato ha, dunque, derubricato il reato in esercizio arbitrario delle proprie ragioni con minaccia a persona e, tenuto conto della diversa rubricazione del capo di indagine e del relativo limite edittale di pena, ha rigettato la richiesta di misura cautelare del Pm disponendo l’immediata revoca della misura degli arresti domiciliari frattanto applicata agli indagati (fonte: Radio Rtm).