In trasferta da Catania a Ragusa per depredare le case di gioielli, monili anche antichi e argenteria di pregio. In 4 hanno preso a noleggio un’auto e dal capoluogo etneo si sono diretti negli Iblei per compiere furti in abitazioni. Quattro giovani, tutti residenti a Catania, sono stati bloccati e arrestati a seguito di una brillante operazione coordinata tra gli uomini della sezione volanti della questura di Ragusa e quelli della sezione di polizia stradale. Le manette sono scattate per Orazio Pellegrino, 51 anni, Alessando Caponetto, di 19, Salvatore Leonardi, 24 anni, e Giovanni Basile, di 22 (da sinistra nella foto con parte della refurtiva recuperata), tutti con precedenti specifici. Devono rispondere di furto aggravato in abitazione e ricettazione in concorso. Ora si trovano rinchiusi nel carcere di Ragusa. Mercoledì scorso, durante l’udienza in carcere, gli arresti sono stati convalidati con applicazione per tutti gli indagati della misura di custodia cautelare in carcere. Nei confronti degli arrestati il questore di Ragusa Salvatore La Rosa ha emesso i provvedimenti di foglio di via e divieto di ritorno nel capoluogo per tre anni.
Tutto era cominciato con una chiamata al 113 da parte di un residente che aveva segnalato la presenza sospetta di due soggetti usciti da un appartamento nella zona alta di Ragusa e che si stavano allontanando precipitosamente a bordo di un’auto bianca, portando con sé un sacco pieno di oggetti vari. Immediatamente gli uomini della sala operativa hanno coordinato le operazioni di tutte le pattuglie sul territorio, dando dettagliate descrizioni dell’autovettura allontanatasi e dei soggetti a bordo. Gli agenti in servizio di volante, diretti dal commissario Capo Filiberto Fracchiolla, sono subito intervenuti constatando che era appena stato consumato un furto in un’abitazione. La casa presentava una finestra rotta e gli ambienti erano tutti a soqquadro.
Sul posto anche il proprietario dell’immobile, avvertito dai poliziotti,che ha constatato la mancanza di svariati oggetti di argenteria, un computer portatile e un orologio di ingente valore. Nel frattempo le ulteriori pattuglie hanno iniziato una capillare azione di ricerca su tutto il territorio con un’attenzione particolare sulle direttrici stradali verso Catania. Proprio sulla statale 514 gli uomini della sezione polizia stradale di Ragusa, diretti dal vice questore aggiunto Gaetano Di Mauro, allertati dalla sala operativa,hanno intercettato un’auto di colore bianco, che, alla loro vista, ha accelerato la marcia dandosi a precipitosa fuga. Ne è iniziato un inseguimento a folle velocità durato oltre 13 km fino a quando gli agenti sono riusciti a bloccare l’autovettura con a bordo 4 soggetti.
L’immediata perquisizione ha permesso di recuperare all’interno dell’auto numerosi pezzi di argenteria, un computer portatile, un orologio e numerosi monili in oro per un valore totale di diverse migliaia di euro. Inoltre, nascosti nell’abitacolo, sono stati rinvenuti due cacciavite e un paio di guanti in tessuto. Tutti i soggetti sono stati accompagnati agli uffici di polizia, dove è giunto anche il proprietario dell’abitazione svaligiata, che ha subito riconosciuto, tra la refurtiva recuperata, i preziosi depredati dalla sua abitazione. Nel frattempo gli agenti delle volanti hanno proseguito le attività di indagine al fine di verificare se la stessa banda avesse già colpito anche in altre abitazioni. Nel pomeriggio, infatti, è emerso che un´altra casa era stata svaligiata, non distante da quella colpita. Sul posto i poliziotti hanno effettuato un accurato sopralluogo accertando che le modalità di effrazione erano le stesse di quelle riscontrate nel mattino.
I ladri, infatti, anche in questa occasione erano entrati nell’abitazione dopo aver infranto una finestra di vetro. Dall’appartamento, messo completamente a soqquadro, erano stati rubati numerosi monili in oro. I proprietari, invitati a prendere visione di quanto recuperato nella mattinata, hanno riconosciuto tutti gli oggetti in oro e bigiotteria varia trafugati dalla loro abitazione, rientrando immediatamente in possesso dei loro beni. Importante anche il contributo di alcuni testimoni che hanno avvertito per tempo la Polizia di Stato riconoscendo, tra i fermati, i soggetti che erano stati visti uscire dall’abitazione depredata (fonte: Corriere di Ragusa).