Le hanno amate, le hanno criticate, ma le sorelle Diquattro ieri sera hanno dimostrato che dietro la barocca facciata del palazzo Donnafugata, c’è la stoffa e la grinta di gente che ci sa fare. Sono riuscite a portare La Scala dentro questo piccolo Teatro, che sembrava riservato a pochi e che invece è diventato il motore di attrazione di una cultura vera. C’era anche Federico, non il re ma il nostro Primo Cittadino.
Quindici minuti di standing ovation per la prima de “Il Barbiere di Siviglia” in scena al Teatro Donnafugata di Ragusa Ibla, in co-produzione con l’Accademia Teatro alla Scala di Milano diretta da Luisa Vinci.
Un’opera pocket, ridotta da due ad un atto unico, senza alterare trama, personaggi e soprattutto le varie arie, a partire da quella famosissima cantata da Figaro “Largo al factotum”.
Ad interpretare i personaggi del capolavoro rossiniano il mezzosoprano Chiara Tirotta (Rosina), il tenore Wang Chuan (Conte d’Almaviva), il baritono Paolo Ingrasciotta (Figaro), i bassi Rocco Cavalluzzi (Bartolo) e Dongho Kim (Basilio), oltre a Lasha Sesitashvili (nel ruolo dell’Ufficiale).
Un’occasione di crescita per gli allievi dell’Accademia Teatro alla Scala di Milano che hanno descritto l’esperienza a Ragusa come un’opportunità di arricchimento personale e professionale.
Un vero è proprio successo sotto tutti i punti di vista: per il pubblico, rimasto estasiato dallo spettacolo e per le direttrici artistiche Vicky e Costanza Di Quattro, insieme a Clorinda Arezzo responsabile relazioni esterne del Teatro Donnafugata, soddisfatte per il grande risultato ottenuto.
Un ringraziamento particolare va infine al direttore generale Assessorato Lavoro, Formazione e Pubblica Istruzione della Regione Lombardia Gianni Bocchieri che, da ragusano, ha voluto favorire questa straordinaria sinergia.
Replica stasera e domani ma inutile dire che è già sold out.