C’è in atto un tentativo di restaurazione, malcelato, di tornare alla politica della prima e seconda repubblica, dopo la rivoluzione che doveva portare il cambiamento ma che non c’è stata, almeno nei termini e nella sostanza che tutti si aspettavano.
Gli indicatori della situazione, che non viene nemmeno negata dai protagonisti della vita politica, sono innumerevoli.
Non c’A? un nome nuovo sullo scenario politico, anche fra i 5 Stelle, per le nazionali e per le comunali, girano sempre gli stessi, fra trombati da riposizionare e nomi da sistemare.
Ma, almeno, fra i 5 Stelle sono tutte facce nuove, da pochi anni sulla scena politica, tutte le altre compagini politiche presentano solo nomi noti, con carriere politiche alle spalle dal curriculum eccellente.
Ex di tutto, ex onorevoli, ex senatori, ex presidenti, ex sindaci, ex assessori, non sta noi giudicare se, in passato, hanno fatto bene o male per il territorio, per la collettivitA?, ma A? indubbio che non si vuole far venire fuori una classe politica nuova in grado di dire la sua.
Se guardiamo alle prossime comunali, ai tavoli di concertazione per le possibili alleanze troviamo solo il passato, Franco Antoci, Giovanni Iacono, Maurizio Tumino, e gli altri consiglieri, di collaudata esperienza, del suo gruppo, Ciccio Barone, per trovare il candidato del centro destra, Gianni Battaglia, Concetto Scivoletto, Ciccio Aiello e Cesare Borrometi per trovare quello della sinistra, per il centro sinistra il candidato A? Peppe Calabrese, vecchia conoscenza della politica cittadina, ma nell’area si muovono anche Giorgio Massari, ex sindaco, anch’egli candidato con la sua lista civica, Ragusa Prossima e Tonino Solarino, altro ex eccellente.
Non c’A? un nome nuovo, in compenso restano metodi e strategie della vecchia politica, dell’ancien rA?gime.
Ne troviamo esempi da tutte le parti: si attende la nomina del nuovo commissario alla provincia regionale?
Ecco fuori i papabili, con tanto di storie di politica tradizionale, con manuale Cencelli alla mano, e tanto di spiegazioni sui giornali già nella prima mattinata utile.
Si contendono la carica l’ex vicesindaco di Ragusa, già assessore ai Servizi Sociali, ex Direttore del locale Ispettorato dell’Agricoltura, alto dirigente regionale in quiescenza, requisito, quest’ultimo, che gli vale per la nomina, Giuseppa Arezzo, e l’ex segretario generale della Provincia Regionale Piazza.
Secondo gli organi di stampa, che fanno un quadro esatto della situazione, si contrappongono un pezzo grosso di Forza Italia che vanta rapporti buoni sia con la corrente Mauro che con quella Minardo-Ragusa e un elemento vicino al politico calatino Joppolo, a sua volta vicino al Presidente Musumeci.
Emerge che a spuntarla, ancora una volta, non saranno le competenze, ma i partiti politici.
Non A? cambiato nulla, come per la scelta degli assessori regionali, come accadrA? per altre cariche da assegnare.
Cartina al tornasole di come la vecchia politica interferisce ancora nelle vicende attuali A? anche la questione della determina dirigenziale al Comune di Ragusa per un’APP e un sito per il Castello di Donnafugata.
Encomiabile l’azione del consigliere Morando, del Movimento Civico Ibleo che ha come leader l’on.le Antoci, addirittura scopre un’altra determina del marzo precedente, per la stessa ditta e per una fornitura simile, un sito web per il patrimonio UNESCO della città, che non sarebbe rispondente alle caratteristiche indispensabili per le necessità dell’ente.
In entrambi i casi spropositata appare la somma dedicata alle forniture, del tutto fuori mercato e in relazione al prodotto che non assicurerebbe i requisiti necessari per i suoi contenuti.
Ma voci di corridoio al Comune, instillano parecchie perplessitA? negli osservatori della politica locale: la questione era stata sollevata, tempo addietro dal capogruppo del PD, D’Asta, ma sembrava poco attenzionata.
Ora Morando la tira fuori, prima con un intervento in aula, durante il consiglio comunale, ora con un comunicato nel quale, in sintesi, auspica, con buona dose di benevolenza, che l’amministrazione non incorra, per il futuro, in errori di questo genere.
Strano che ci si allarmi, giustamente, per 25.000 euro buttati al vento per poi finire solo con l’invito agli amministratori a stare più attenti.
Nemmeno un riferimento alla ditta fornitrice, sulla quale anche D’Asta aveva sollevato parecchie riserve.
Ma le voci, in corridoio, si infittiscono.
Qualcuno avanza l’ipotesi che dietro la giovane azienda, a regime forfettario, quindi di piccolo fatturato e di limitata esperienza, ci possa essere qualche vecchia conoscenza della politica locale, del settore dell’editoria turistica e del movimento stesso di Morando, che si potrebbe riaffacciare sulla scena politica locale, con una sua lista civica, per le prossime comunali.
Ma non sarebbe vicino, questa volta, al movimento di Morando ma ad altro movimento che con Morando siede al tavolo delle trattative per la candidatura a sindaco, quello di un aspirante candidato eccellente che avrebbe speso i suoi buoni uffici per perorare la causa della fornitura in oggetto, facendo valere attenzioni e desistenze che avrebbe dedicato, nel tempo, all’amministrazione pentastellata.
in altra occasione potremo intrattenere i lettori con le determine che rivelano come, per esempio, per una stagione teatrale, non si fa la normale pubblicità ma si pagano direttamente, e a fior di quattrini in relazione ai compensi di mercato che vengono elargiti ai giornalisti, i redazionali, come compare chiaramente negli atti ufficiali del Comune.
Per qualcuno sarà fantapolitica, per noi solo un ritorno all’ancien rA?gime.