Chi scrive, forse per l’etA?, non crede ciecamente nei social: degli oltre 4.000 iscritti alla pagina facebook del Comitato per l’apertura del nuovo ospedale di Ragusa, solo una piccola parte ha aderito al primo incontro organizzato nei pressi della nuova struttura, davanti all’ingresso di quello che dovrebbe essere il Pronto Soccorso.
Una presenza discreta, come primo incontro, ma non facile come mettere mi piace aderire al gruppo, la dimostrazione che i numeri di facebook sono spesso pompati e non riflettono la reale situazione.
Un altro grande limite di questa altra iniziativa di Peppe Calabrese A? la permanente commistione fra elementi vicini alla segreteria cittadina del Partito e sostenitori dell’iniziativa.
Secondo noi non c’A? assolutamente nulla di strano se il PD cittadino si intesta queste cause, delle contrade e delle periferie, della refezione scolastica, dell’apertura del nuovo ospedale.
Ma si deve decidere se tirare fuori il partito dall’iniziativa oppure no: non serve nominare nel direttivo nuovo Nanny Frasca o Toti Battaglia o Natalia Palazzolo.
Se non c’A? nulla di politico, nel direttivo i nove decimi devono essere estranei al PD, altrimenti ogni iniziativa sarà pur sempre credibile ma perderA? di autorevolezza all’esterno, verrA? vista solo come iniziativa di partito.
Oggi c’era tanta gente, c’erano anche diversi 5 Stelle, potrebbe nascere qualcosa di concreto, senza la politica e al di fuori di essa. Altrimenti si perde solo tempo.
Ai presenti, Peppe Calabrese ha spiegato le linee attraverso cui intenderebbe muoversi, raccogliendo le segnalazioni per il direttivo e passando subito ad organizzare una prossima iniziativa, possibilmente in centro, a Ragusa, o nella piazza dove ha sede l’Azienda Ospedaliera.
C’A?, perA?, troppa attenzione, da parte di Calabrese, che si muove con eccessiva delicatezza, forse imposta dal doppio ruolo di segretario di partito e di candidato sindaco: la manifestazione di oggi doveva essere organizzata dentro il parcheggio del nuovo ospedale che resta un’area pubblica, aperta, non recintata e chiusa cancelli: avremmo voluto vedere chi poteva avere il coraggio di far uscire gli intervenuti che in maniera del tutto civile, moderata e pacifica avrebbero potuto, anche, fare solo una foto ricordo dell’incontro.
Calabrese ha riferito che il prefetto ha negato un incontro, si dovrà direttamente interpellare il Commissario, coinvolgendo l’assessore regionale alla sanità per avere delle risposte, si deve quanto prima dibattere sulle iniziative da intraprendere per fare, prima di tutto, luce sui tanti silenzi che, bisogna dirlo, sono tutti frutto delle dissennate politiche del Partito Democratico.
E questa sarà la chiave di volta per Calabrese, anche in funzione dei suoi progetti futuri, perché una scelta che non terrè conto di quanto malamente orchestrato dal PD, per il nuovo ospedale, costituirè una non indifferente assunzione di autorevolezza che potrA? solo giovare al personaggio.
All’apertura si potrA? arrivare solo non guardando in faccia nessuno, strategie accomodanti e moderate non faranno altro che rendere possibile l’apertura, almeno, dopo le comunali di giugno, se va bene.