Ci piace mutuare il titolo di un comunicato dei consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, Massimo Agosta e Maurizio Stevanato, per un articolo che vuole tentare di accendere un faro sulla complicata situazione politica dei 5 Stelle di Ragusa che, inevitabilmente, ma anche per il peso assegnato loro dagli avversari politici, rappresentano, in questo momento, la squadra di cui seguire le mosse.
Abbiamo più volte giudicato Agosta e Stevanato gli unici dei 5 Stelle con la luciditA? politica necessaria per guadare le mille situazioni interne, due soggetti, peraltro, impegnati con il lavoro, per i quali il defilarsi dalla politica attiva non sarebbe una possibilità vista in lontananza.
Una possibilità che costituirebbe una perdita netta per il Movimento che, dalla base locale ai vertici, locali e regionali, oltre che nazionali, mostra spesso delle crepe non indifferenti, proprio in termini di luciditA? e impegni da mantenere
Questa la nota che hanno diramato, in mattinata, i due consiglieri, anche sulla scia dei primi commenti alla riunione dei 5 Stelle di Ragusa che hanno indicato il candidato sindaco, dopo il disimpegno di Piccitto e il passo indietro di Iannucci:
è in errore chi pensa che il Movimento 5 Stelle, a Ragusa, sia spaccato, e che c’è stata troppa fretta nell’individuare un candidato sindaco da proporre alle prossime comunali.
Troppa fretta hanno avuto, invece, quanti hanno pensato di disquisire sul dopo Piccitto e sul dopo Iannucci, non ci sarà un dopo ma la logica continuazione di un percorso del Movimento 5 Stelle che è consolidato, ormai, da anni.
Il problema A? che si discute sempre e solo del Movimento 5 Stelle, qualunque cosa accada al suo interno A? subito argomento di discussioni, di commenti.
Ci sarà consentito rilevare come tensioni, contrasti, ambizioni di vertice ci sono in tutte le formazioni politiche, da noi tutto fa impressione.
Ci permettiamo sottolineare come, dopo cinque anni di vita consiliare, sono quasi del tutto scomparse le originarie formazioni politiche, sostituite da nuove sigle cangianti nei simboli e nelle composizioni, solo il gruppo del Movimento 5 Stelle A? rimasto fondamentalmente integro, ha perduto dei pezzi (in alcuni casi è stato pure meglio), non c’è una maggioranza in aula, ma questo non ha fatto venire meno l’impegno dei 5 Stelle, aiutati anche dalla inefficienza e dall’inadeguatezza politica di chi ha cercato solo di superare l’avversario per abbatterlo e non per sostituirsi ad esso con proposte costruttive, mai esistite.
La scelta democratica sul nome di Tringali da proporre ai vertici del Movimento come candidato a Sindaco, riveste significati che saranno meglio esplicati, dallo stesso, nelle prossime settimane, a noi preme evidenziare come la votazione, aperta, trasparente, che non lascia adito a eccezioni di qualsivoglia natura, nella sostanza e nei numeri, rappresenti la fondamentale unitA? della base che non A? mai venuta meno, anche nei momenti più difficili, che costituisce le fondamenta di una fase di maturitA? del Movimento, a Ragusa, che dovrà fare tesoro del passato e, soprattutto, avrA? bisogno dell’esperienza del passato per affrontare meglio nuovi e più ambiti traguardi.
Anche l’esito delle candidature per le nazionali ci deve unire perché a uscire sconfitta A? la città A? l’amministrazione che non hanno visto riconosciuto il lavoro svolto, a tutti i livelli.
Le ambizioni personali hanno distorto l’obiettivo che doveva essere quello di una rappresentanza della città per la città, l’immediata ricerca di un candidato forte non A? solo strumento per controbattere gli avversari politici ma, più ancora, quella di mettere sul piatto una figura forte, che non guardi in faccia nessuno e metta al primo posto il rispetto per la comunitA? e per il Movimento che rappresenta, è bene ricordarlo, la base sulla quale poggiano i vertici.
In diverse occasioni i 5 Stelle di Ragusa non sono stati tenuti nella giusta considerazione, da oggi l’obiettivo sarà quello di farci sentire e ricordare che Ragusa, grazie alla considerazione per i tanti attivisti, costituA? uno dei pilastri del successo grillino.
Una nota all’insegna della continuitA? per il Movimento, che ribadisce la fondamentale coesione della base, in un contesto di contendenti, di tutte le forze politiche, che si affannano a lottare fra di loro.
La riunione dei grillini ragusani vuole smontare ogni illazione sulle fratture interne che, quanto meno, vengono assorbite in maniera indolore.
E’ un dato di fatto che nessuno si è strappato le vesti per il disimpegno di Piccitto, nessuno ha pianto perché Iannucci ha rinunciato alla sua investitura, anche le vicende sulle candidature, per quanto meritevoli di ampie considerazioni, sono state assorbite con un atteggiamento, direi quasi, anglossassone.
Si A? subito dato ascolto alla base, ai meetup, ufficiali e non, che volevano una scelta democratica attraverso cui identificare il candidato sindaco.
C’è stata una bella contesa, poi non rivelatasi tale nei numeri, fra l’ing. Giuseppe Guglielmino e il Presidente del Consiglio Comunale, Antonio Tringali.
Una disputa fra personaggi di grande seguito in città, l’uno direttore di una delle più importanti associazioni imprenditoriali, quella dei costruttori edili, l’altro personaggio noto nel mondo imprenditoriale, ben inserito nella società civile, con esperienze nel volontariato e una capacitA? di penetrazione in ampi strati della vita sociale che lo hanno naturalmente fatto emergere nella votazione.
Due importanti risorse del Movimento che costituiscono anche patrimonio della città, che non potranno non essere adeguatamente valorizzate, che sono riuscite, all’unisono, quasi in perfetto accordo, a smontare il disegno, pare condiviso dai vertici del Movimento, di abdicazione dalla carica di Sindaco.
Ne ha dato spiegazione, in una lettera invita alla stampa per smentire ‘fantasiose ricostruzioni giornalistiche’ che non ci riguardano e per cui abbiamo ritenuto opportuno non procedere alla pubblicazione, l’ing. Guglielmino che, pur uscendo sconfitto dalle comunarie interne del meetup di Ragusa, ha voluto vantare il merito di aver ‘fatto crollare, in un sol colpo, il castello di supponenza ed arroganza tipiche di una monarchia assoluta ed ha contribuito a ristabilire la logica della condivisione e del dialogo fra persone (…e non sudditi).’
Una posizione che, fondamentalmente, richiama quella dei consiglieri Agosta e Stevanato, che chiarisce quella del meetup e risponde alle eccezioni di eccessiva fretta nell’identificare il candidato.
Come in una salita del Giro d’Italia, o del Tour de France, i ‘campioni hanno piazzato lo scatto e un allungo non indifferente, agli inseguitori, tali sin dall’inizio della gara, il compito di riprenderli e superarli.