Due sedute di consiglio comunale, dopo quella ispettiva di lunedì 12 febbraio, che dovevano essere dedicate all’approvazione della variante urbanistica riguardante l’area dell’ex parco agricolo urbano.
La necessità di sottoporre eventuali emendamenti alla delibera di giunta municipale ai pareri del genio civile, ha comportato la decisione, presa in una conferenza dei capigruppo appositamente convocata dal Presidente del Consiglio Antonio Tringali, in una pausa dei lavori consiliari di giorno 15 febbraio, di rinviare l’esame dell’atto al giorno 12 marzo, fissando l termine del giorno 8 marzo per la presentazione degli stessi.
In questa occasione A? intervenuto in aula il sindaco, Federico Piccitto, che, come A? noto, trattiene la delega all’Urbanistica.
Affiancato dal Dirigente, architetto Marcello Dimartino e dall’arch. Barone, il primo cittadino ha illustrato l’evolversi delle delibere che hanno delineato i caratteri della variante, sottoposta a necessarie modifiche derivanti da normative aggiornate dalla Regione.
Obiettivo della variante, che riguarda tre aree della città, la rigenerazione della zona dell’ex parco agricolo urbano, che evita una parcellizzazione degli interventi e fornisce alla città un polmone verde di 38 ettari, una grande risorsa per la città, con aree da attrezzare e da vivere.
La zona del parco agricolo urbano viene considerata anche in funzione degli interventi di sostenibilitA? ambientale attuabili anche grazie ai fondi dell’Agenda Urbana.
Altra zona oggetto di variante quella di San Luigi, per la riqualificazione di piazza Monte Pellegrino e l’integrazione di quei servizi oggi mancanti nell’area.
C’A? poi l’intervento sulle zone PEEP, quelle di edilizia residenziale pubblica, il problema della ricucitura con il tessuto urbano, con la forte riduzione della potenziale presenza di abitanti che scende dai 18.000 previsti a meno di 9.000.
Un intervento di riduzione attuato tramite strumenti importanti, mantenendo il diritto a edificare ma spostandolo su altre aree, si ha una forte riduzione del consumo di suolo, si passa da 1.695.000 mq a 855.000 mq, con una importante inversione di tendenza rispetto alle politiche precedenti, con circa 10 km di pista ciclabile e la creazione di collegamenti tramite mobilitA? sostenibile.
Una variante frutto di ben cinque delibere di giunta, che via via hanno adeguato la stessa alle nuove normative, esposta, come altre volte, in maniera incisiva e sintetica dal primo cittadino, che sembra non voler essere eccepita dalle opposizioni.
Sono stati preannunciati circa trenta emendamenti, condizione che ha imposto il rinvio al 12 marzo, per avere il tempo della presentazione e del necessario parere del genio civile sugli stessi, modifiche tecniche che il consigliere, professionalmente esperto in materia, amalgama con la solita filosofia di fondo sull’incapacitA? e l’inadeguatezza dell’amministrazione sui tempi e sulle scelte in tema urbanistico.
Il Dirigente, l’architetto Dimartino, parla della prima delibera, della successiva concertazione, con gli incontri dell’ottobre 2016, con le associazioni e i portatori di interessi, con i proprietari e le parti interessate all’edilizia residenziale.
Dalla delibera 390 del 2015 si passa alla 105 del 2016, poi l’annullamento della delibera 77 comporta un adeguamento al PRG, secondo le norme dettate dalla Regione.
Successivamente, dopo la delibera di adeguamento, la 144 del 2016, interviene la Legge 3 del 2016 che equipara la pubblicazione del rapporto ambientale a quella del PRG e delle varianti, per cui si arriva alla delibera 381 del 2017 che approva la variante con il rapporto ambientale, dopo, ancora, il piano paesaggistico prevede aree di tutela 2 in alcune zone di edilizia residenziale pubblica, aree che, di concerto con la soprintendenza, vengono stralciate.
Come si può facilmente evincere una giungla normativa, peraltro aggiornata in itinere che sgombra il campo da ogni dubbio su possibili lentezze degli uffici, sottomessi a normative inderogabili.
Da aggiungere che l’attuale amministrazione ha dovuto occuparsi di molti atti propedeutici che hanno comportato, prima di tutto, la inderogabile necessità di fare ‘pulizia’ in un settore oppresso da decenni di caos proprio del settore.
L’attuale amministrazione, sia pure al termine del mandato, ha predisposto, nella materia urbanistica, i presupposti per dare alla città gli strumenti adeguati.