Risultati che alla vigilia erano previsti, ma le dimensioni del successo del Movimento 5 Stelle hanno assunto carattere del trionfo per la grande affermazione al sud dove si sfiora, secondo le proiezioni, il 50%.
La coalizione di centro destra si consola per essere in testa come percentuale e come numero di seggi conquistati alla Camera e al Senato, ma è una vittoria che, per non essere effimera, dovrebbe prevedere una unione di ferro fra gli alleati del centro destra resa assai difficile dal sorpasso della Lega su Forza Italia.
Tralasciando le ipotesi più fantasiose, una maggioranza di governo del centro destra può essere allestita solo con il PD, al momento le proiezioni dicono che mancano una ventina di seggi per il centro destra.
Centrale diventa il Movimento 5 Stelle che, per avere una maggioranza, dovrebbe allearsi con la Lega o con il PD, in entrambi i casi con il sostegno di Liberi e Uguali.
Una ipotesi plausibile sarebbe quella dell’alleanza fra M5S e Lega, accomunati da diversi punti dei rispettivi programmi, uniche forze populiste e anti europa, ma sembra difficile che il leader della Lega, Salvini, conquistata la leadership numerica della coalizione, rinunci alla guida del centro destra di governo, non sarà difficile ‘acquistare’ i seggi mancanti per fare un governo.
I numeri parlano di un Movimento 5 Stelle che gravita attorno al 32 %, con punte, come dicevamo del 45/50 % al sud, il Partito Democratico conquista un misero 18 %, per giunta tallonato dalla Lega che con il 17,8 % supera di quattro lunghezze Forza Italia attestata sul 14 %.
Fratelli d’Italia gravita attorno al 4 %, poco più sotto Liberi e Uguali che delude fortemente.
Stanno per sparire tutte le piccole forze politiche che si sono ostinate a presentare simboli per raccattare qualche poltrona.
Saltano molti big, in Sicilia Il Movimento 5 Stelle conquista tutti i collegi dell’uninominale, di Camera e Senato.
I risultati definitivi consentiranno di immaginare quale potrA? essere una coalizione di governo che dovrà affrontare i primi importanti impegni quali l’elezione del Presidente del Senato e del Presidente della Camera.
L’assegnazione dei seggi ci permetterA? di conoscere nel dettaglio la geografia del nuovo parlamento e verificare quali sono i trombati e quali le new entry.
A livello nazionale si dovranno verificare le leadership, Berlusconi A? ormai arrivato al capolinea della sua carriera politica, molto probabilmente si ritirerA? a vita privata, considerati gli anni e gli acciacchi, a risultati ancor non definitivi si parla già di possibili dimissioni di Renzi da segretario del PD, la profonda crisi dei due partiti finora rappresentativi della politica italiana impone una profonda pausa di riflessione che molti non saranno disponibili ad attraversare, cosé come non hanno capito, fino all’ultimo, gli umori della gente.
Si parla anche di necessità di una nuova legge elettorale, di una legislatura a tempo per mettere d’accordo i partiti su nuove regole, ma c’A? chi pensa che non tutti i nuovi parlamentari saranno disposti a lasciare anticipatamente, considerato anche che gli schieramenti in campo rendono difficile ogni ipotesi che possa garantire governabilitA? al paese.
Come ha detto un autorevole esponente del centro destra, per eliminare la frammentazione che porta all’ingovernabilitA?, occorrerA? eliminare i motivi della protesta, soprattutto al sud.
Secondo una nostra valutazione, i risultati rispecchiano le peculiaritA? delle singole campagne elettorali e l’ostinazione di alcuni partiti nel ripresentare soggetti obsoleti e poco graditi che hanno cercato, fino all’ultimo, di mantenere posizioni di vertice.
Per la formazione di un nuovo governo, grande influenza avrA? anche l’esigenza di presentarsi in Europa e nei confronti dei mercati finanziari con sufficienti garanzie di adesione agli accordi stipulati in passato.
Per quello che ci riguarda, gli esiti della campagna elettorale avranno particolare influenza per le scelte riguardanti le prossime comunali, anche se molti aspiranti candidati si ostinano a considerare quella delle comunali una partita diversa.
Ma A? la stessa convinzione delle stesse persone che formavano le opposizioni e che non hanno compreso il vento del cambiamento, auspicato sempre da più persone.
Sintomatico, al riguardo, delle nuove tendenze, doveva essere il consenso riservato in città al candidato del Movimento 5 Stelle per la Presidenza della Regione: gli esponenti delle opposizioni hanno minimizzato la percentuale del 40 % riservata al candidato del Movimento 5 Stelle, come pure il 35 % riservato alla lista, e hanno continuato la sterile opposizione strumentale, asserendo che le comunali sono altra cosa, inventando candidature di formazioni inesistenti, per le comunali, determinando sempre maggiore disaffezione della gente e bisogno di cambiamento
Intanto oggi il Movimento 5 Stelle conquista il 47,36 % in Sicilia, e sulla stessa linea risulta il consenso in città per il Movimento.
Per le comunali occorrerA? rivedere strategie e, sarebbe opportuno, anche candidati per poter sperare di impensierire, almeno, i 5 Stelle.