Enorme sgomento per la tragica fine di Giovanni Viola, l’imprenditore agricolo di Vittoria, oppresso dalla crisi del settore, che ha scelto il gesto estremo per sfuggire all’oppressione della società.
Le organizzazioni datoriali esprimono sdegno per la situazione in atto, si spera che le tante parole di tutti non rimangano tali e siano motivo per azioni forti.
La Cna comunale di Vittoria ha diffuso la seguente riflessione, firmata dal presidente Rocco Candiano e dal responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio, a commento del grave episodio verificatosi in queste ultime ore:
‘Vittoria sembra come intontita. La notizia della tragica fine del giovane produttore, Giovanni Viola, ha stordito la città. Da anni i sintomi di questo dolore hanno covato sotto la pelle di produttori agricoli, artigiani e commercianti.
Nel silenzio più totale le crisi hanno cannibalizzato le molte microimprese di questa terra e con le ossa si sono pulite i denti. La morte di Giovanni Viola, nella sua immensa tragicitA?, ci svela definitivamente come il corpo dell’economia reale, quella delle piccole imprese, sia pieno di metastasi.
Di contro c’A? un capitalismo di rendita che in tutto questo tempo si è arricchito e non ha investito nulla. Un capitalismo di rapina che ha depredato senza pagare dazio. Tutto questo è stato permesso. Qui non sta solo fallendo un modello economico, qui siamo davanti alla bancarotta etica e politica di un intero territorio. Servono misure urgenti. Se A? vero che la Regione Siciliana detiene il 99,885% delle azioni di Riscossione Sicilia Spa (il restante pacchetto azionario, pari allo 0,115%, A? detenuto da Equitalia Spa che è in liquidazione) bisogna intanto bloccare tutte le procedure e poi annullare gli aggi e rivedere la normativa sanzionatoria.
Per una volta si utilizzi l’autonomia per tutelare l’economia siciliana.
Anche il Comune faccia la sua parte. Blocchi la campagna di riscossione coattiva dei tributi locali e preveda una rateizzazione che venga incontro alle esigenze delle imprese e dei cittadini.
E’ il tempo delle scelte forti e coraggiose per evitare che questo gesto sia emulato. Come recita un vecchio detto siciliano: il lutto dura tre giorni, i problemi chi ce li ha se li tiene’.
Anche l’Associazione Commercianti provinciale ha diramato una mota:
‘Ci lascia sgomenti e preoccupati venire a conoscenza che alla radice di questi drammatici gesti ci siano cause economiche, storie di fallimenti aziendali. Ed A? ancora più scioccante perché significa che la crisi sta cominciando, in provincia di Ragusa, a colpire le vite stesse degli imprenditori e non più solo le loro attività’. A dirlo il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, a proposito del drammatico episodio verificatosi in queste ultime ore nella città di Vittoria. ‘Per questo ‘ sottolinea Manenti ‘ non possiamo più rimanere indifferenti.
E’ arrivato il momento che le forze economiche del territorio facciano sentire tutte insieme la loro voce per sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sulla gravità del momento che stanno vivendo. Non possono essere più rinviate risposte concrete alle problematiche delle imprese, soprattutto agricole, garantendo loro politiche di sviluppo e di sostegno di cui hanno disperatamente bisogno.
Si allungano sempre di più le fila dei disoccupati, dei senza reddito, di chi non riesce a garantire dignitA? a sé stesso e alla propria famiglia. Davanti ai dati e a questo allarme economico e sociale A? necessario che le istituzioni facciano fronte comune per evitare il ripetersi di queste tragedie.
Ci vuole un momento di concreta assunzione di responsabilità da parte della politica e proposte concrete per creare un argine contro la mattanza di imprese e posti di lavoro. Il suicidio del giovane imprenditore è una tragedia drammatica. L’atto estremo A? la punta di un iceberg di una situazione di cui ci accorgiamo tutti i giorni nelle strade, nelle persone che chiedono aiuto, nel numero incredibile di aumento di disoccupati e di famiglie che hanno ormai paura del futuro. Un episodio che chiarisce quanto sia urgente pensare, creare, proporre e realizzare un nuovo modello di sviluppo soprattutto nella nostra provincia per voltare pagina’.
‘Sono molto impressionato dal suicidio dell’imprenditore ‘ aggiunge Manenti ‘ La crisi economica sta producendo un massacro tra le piccole e medie imprese. Un massacro che non A? solo economico, ma che coinvolge anche le persone. Questo A? l’effetto di una gravissima mancanza di fiducia e di speranza nel futuro a cui chiedere ed ha la responsabilità di amministrare. Al momento, non vediamo azioni forti da parte di chi governa. Ovviamente alla famiglia del giovane imprenditore vittoriese e a tutta la comunitA? la più umile e, al tempo stesso, forte vicinanza della nostra organizzazione’.