Impresa delle ragazze di Gianni Recupido che superano Venezia negli ultimi secondi di gara 5 dei playoff promozione.
Con il punteggio di 55-56, le biancoverdi recuperano nel finale uno svantaggio di 9 punti e Kuster, a due secondi dalla fine, piazza, volutamente uno solo dei due liberi a disposizione.
Si rischia il sorpasso ma Venezia non riesce a segnare e Ragusa va in finale.
Non vogliamo assolutamente togliere meriti alle ragusane, ma è stata Venezia a consegnare la vittoria alle avversarie, non segnare nemmeno un punto durante i cinque minuti finali della partita, da quando era in vantaggio per 55 a 46, non ha motivo di valutazioni, un demerito che si commenta da solo
Del resto, Venezia non aveva brillato come prestazioni, solo nella prima partita c’era stato l’exploit della Williams che proprio stasera, forse ha sfornato la sua peggiore partita, di certo di questi playoff.
Hanno ragione i tifosi veneziani che, subito dopo la fine dell’incontro, hanno chiesto l’esonero dell’allenatore, stasera solo una buona difesa ma niente di più.
Se si considera il credito che riscuoteva Venezia all’inizio del campionato, si può parlare di una stagione fallimentare.
Ragusa conferma, ancora una volta le scelte della dirigenza e l’ottimo lavoro dell’allenatore che, nell’annata ha superato diversi momenti critici, per espulsioni e infortuni, con la squadra impegnata anche nella coppa europea.
La conquista della finale è un risultato, indubbiamente di prestigio e molti tifosi devono ammettere, come ammettiamo pure noi, che non era un risultato attendibile, almeno fino a quando Consolini e compagne non hanno conquistato il terzo posto in classifica, posizione che ha convinto come, forse, ci si sbagliava nel valutare la consistenza di un gruppo che si è rivelato di grande forza.
Le straniere protagoniste della stagione e dei playoff in particolare: Hamby su tutte, Kuster indispensabile, Ndour efficace sempre e presente nei momenti difficili. Tutte le italiane da accomunare in una valutazione del tutto positiva, perché quando ci sono questi risultati, sono solo le atlete ad avere ragione.
Impossibile giudicare errori, cali di tensione, distrazioni, se si riesce, in momenti come quelli finali di Venezia, a mostrare carattere ed esperienza uniti all’impegno fino ai secondi finali.
Ci resta ora una finale con Schio tutta da godere, una finale dove la Passalacqua non avrà niente da dimostrare e nulla da perdere. E considerate le piacevoli sorprese di quest’anno, un successo finale, a questo punto, non sorprenderebbe più di tanto.
La gara 5, come tutte queste partite con Venezia, non è stata una bella partita dal punto di vista dello spettacolo e del gioco. Stasera solo la Carangelo ha fatto vedere del buon basket, buona la prestazione della Kaceric, per il resto c’era la paura di perdere da entrambi i fronti.
Il primo quarto può essere descritto dal bassissimo punteggio, nei primi 5 minuti solo tre canestri per Venezia, tutti della Carangelo, solo due per Ragusa, con abbondanza di errori della Ndour, almeno 4 consecutivi nei primi minuti.
Ma era la Ndour, con una tripla a contribuire al parziale di 9 a 0 che portava Ragusa dal 9 – 4 al 9 – 13.
Venezia si riportava ad un punto 13-14, un arresto e tiro di Gorini chiudeva la frazione sul 13-16.
In avvio di secondo quarto è Alessandra Formica a piazzare una tripla, sembra che Ragusa possa scappare nel punteggio, ma le venete recuperano, sempre nel contesto di un punteggio assai basso, a metà frazione parità sul 24 -24, si chiude sul 31-29.
Nella terza frazione le cose sembrano mettersi male per Ragusa, dopo l’iniziale pareggio, sul 31-31, Ragusa va in vantaggio, sul 31-33, poi Venezia piazza un primo parziale di 11 a 0, appare difficile il recupero, ma Formica, Hamby, e Soli con una tripla, conquistano la parità sul 42-42, poi ancora punto a punto fino al 45-44 finale del terzo quarto.
L’ultima frazione mostra una Williams meno spenta, una sua tripla iniziale mette paura per il possibile risveglio del mostro, Venezia allunga a +9, sul 55-46, ma Ragusa risponde con un parziale di 9 a 0 riportandosi in parità a 1.42 dalla fine, nonostante una serie impressionante di errori, ma Venezia ha perso il filo della partita e, come accennato, non riesce a piazzare un solo canestro negli ultimi 5 minuti.
La differenza la fa il tiro dalla lunetta di Kuster, per il 55 -56 finale.
La squadra tornerà in sede ma, per l’assurdo calendario dei play off, sarà costretta a ripartire dopo 24 ore per Schio, dove giorno 3 maggio affronterà gara 1 della finale scudetto.
Umana Reyer Venezia – Passalacqua Trasporti Ragusa 55 – 56 (13-16, 31-29, 45-44, 55-56)
UMANA REYER VENEZIA: Micovic NE, Bestagno 2 (0/3 da 2), Carangelo* 18 (2/3, 3/6), Kacerik 3 (1/3 da 3), Williams* 11 (2/8, 2/7), De Pretto* 5 (1/4, 1/2), Sandri, Ruzickova* 7 (3/7 da 2), Dotto 4 (2/2, 0/1), Little* 5 (0/8, 1/1), Togliani NE
Allenatore: Liberalotto
Tiri da 2: 10/35 – Tiri da 3: 8/20 – Tiri Liberi: 11/14 – Rimbalzi: 40 7+33 (Carangelo 8) – Assist: 15 (Williams 3) – Palle Recuperate: 5 (Carangelo 2) – Palle Perse: 10 (Williams 2)
PASSALACQUA TRASPORTI RAGUSA: Consolini* 4 (1/5, 0/4), Gorini 4 (2/2, 0/2), Valerio NE, Spreafico 2 (1/1, 0/1), Formica 9 (2/5, 1/1), Miccoli NE, Soli* 3 (1/4 da 3), Hamby* 18 (8/15, 0/1), Kuster* 8 (1/2, 0/2), Ndour Gueye* 8 (1/6, 2/3)
Allenatore: Recupido
Tiri da 2: 16/36 – Tiri da 3: 4/18 – Tiri Liberi: 12/18 – Rimbalzi: 37 5+32 (Hamby 16) – Assist: 13 (Soli 3) – Palle Recuperate: 3 (Consolini 2) – Palle Perse: 10 (Hamby 4)
Arbitri: Tallon U., Yang Yao D., Ferrara C.