L’impoverimento dei redditi delle famiglie e la caduta dell’occupazione nella provincia di Ragusa hanno aumentato l’area della fragilità sociale e fatto riemergere la povertà innescando una diffusa percezione di incertezza a livello individuale e collettivo che di riflesso moltiplica la domanda di tutela e protezione sociale.
Per questo la Cgil di Ragusa, affermando il principio di autonomia dai partiti politici, intende proporre ai candidati sindaci dei Comuni di Ragusa, Modica, Comiso e Acate alcuni temi sui quali sviluppare un confronto.
Sul piano delle politiche sociali va focalizzata l’attenzione sulle fasce della popolazione maggiormente vulnerabile e promuovere politiche di inclusione e prevenzione del rischio di marginalità sociale, a partire dalla condizione dell’infanzia.
Il ruolo dei Comuni nell’offerta formativa diventa centrale in direzione di un aumento del tempo di scolarizzazione, a partire dall’implementazione dei posti in asili nido e promuovendo servizi per la diffusione del tempo prolungato nelle scuole di primo grado.
Per le fasce giovanili pensiamo sia importante la realizzazione di spazi sociali per promuovere una sana e proficua fruizione del tempo libero anche attraverso forme di autogestione.
Il protocollo d’intesa sottoscritto il 21/07/2016 tra i Sindacati pensionati e l’ANCI propone alle amministrazioni comunali la sigla di un “protocollo anziani” nel quale le amministrazioni comunali si impegnano a dare attuazione alle seguenti priorità:
• l’attivazione di percorsi di contrasto alla povertà e per l’inclusione in favore degli anziani e dei pensionati, in particolare delle persone sole;
• equità nel prelievo fiscale attraverso esenzioni e agevolazioni fiscali e tariffarie in favore dei pensionati con redditi medio-bassi;
• regolamentazione dell’ISEE con l’individuazione di soglie che salvaguardino la popolazione anziana;
• impegno per l’assistenza domiciliare in favore della popolazione anziana con disabilità e non autosufficiente;
• vigilare sulla qualità delle strutture residenziali per anziani, garantendo trasparenza informativa e gestionale;
• un più accurato controllo del territorio per garantire maggiore sicurezza alla popolazione, in particolare anziani e persone sole.
Centrale è la contrattazione sociale come strumento di confronto per garantire giustizia e coesione sociale, a partire dalla pratica, prevista per legge, degli incontri preventivi sui Bilanci comunali.
Rafforzare il ruolo delle amministrazioni locali alfine di determinate percorsi di buona accoglienza e favorire l’avvio di inserimenti attraverso la valorizzazione delle diverse culture.
Mettere in campo azioni positive e servizi a tutela delle donne vulnerabili, vittime di violenza di genere.
Favorire, attraverso la collaborazione con le scuole e le diverse agenzie educative, percorsi culturali per promuovere la parità di genere in tutte le sue articolazioni.
Necessario il ruolo dei Comuni alle politiche di contrasto all’evasione fiscale e contributiva, con la stipula dei Patti antievasione tra Comune e Agenzia delle Entrate e la destinazione delle somme recuperate in modo prevalente e sostanziale alle politiche di welfare territoriale.
In materia di gestione finanziaria dei Comuni, al fine di prevenire squilibri o il dissesto degli enti, l’azione sindacale all’interno della P.A. intende svolgersi, attraverso l’analisi dei dati e la valutazione sulla sostenibilità della spesa, ma anche in direzione di fornire agli operatori una formazione continua, nella consapevolezza che il contesto degli Enti locali e della finanza decentrata è caratterizzato da una estrema inflazione normativa e da una fortissima e continua instabilità delle disposizioni.
Promuovere, come è previsto dalla contrattazione collettiva percorsi di formazione continua a vari livelli e favorire, attraverso la valorizzazione delle risorse umane, il processo di digitalizzazione dei servizi della P.A.
In materia di appalti pubblici occorre invertire la rotta rispetto alle prassi del massimo ribasso nei servizi sociali, lavori pubblici, manutenzioni e servizi vari.
Si è determinata in questo modo una compressione dei costi che si scarica negativamente sulla qualità dei servizi alla persona e dei servizi in generale, e soprattutto sui lavoratori che spesso subiscono condizioni retributive al di sotto dei livelli previsti dai contratti. Per i servizi esternalizzati occorre rafforzare il sistema della salvaguardia dei livelli occupazionali per ridurre la precarietà e l’incertezza in cui vivono i lavoratori a seguito dei cambi d’appalto che spesso non garantiscono la stabilità occupazionale.
Incrementare gli impegni in favore di una politica di sostenibilità ambientale delle città in materia di utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, bonifica di aree inquinate e soprattutto la gestione dei rifiuti che miri sempre di più a percorsi virtuosi di raccolta differenziata.
Promuovere una concertazione tra le parti al fine di determinare una regolamentazione sulle aperture dei centri commerciali e delle attività commerciali al fine di garantire ai lavoratori la possibilità di usufruire delle festività.
In questi ultimi anni abbiamo registrato che opere riguardanti la piccola e la grande infrastrutturazione, la manutenzione e il recupero di beni ed aree pubbliche, rimangono incomplete o del tutto non avviate a causa di una eccessiva burocrazia e scarsa collaborazione fra enti ed uffici pubblici.
Si propone quindi una cabina di regia in ogni Comune al fine di monitorare lo stato dell’arte sulla realizzazione di piccole e grandi opere pubbliche. In tal senso crediamo debba essere prioritaria la realizzazione di progetti per la messa in sicurezza della edilizia scolastica.
Nelle politiche abitative e della casa è centrale il ruolo delle amministrazioni comunali; proponiamo l’adesione a percorsi d’incentivazione degli affitti a canone concordato per far emergere il sommerso, ancora oggi rilevante nei nostri comuni, riconoscendo sgravi fiscali agli inquilini ed ai proprietari.
Realizzare una programmazione di medio e lungo termine per una nuova edilizia sociale seguendo il criterio del consumo suolo zero attraverso il recupero del patrimonio edilizio oggi in disuso.
E’ indispensabile incentivare percorsi di crescita a partire da quello agroalimentare, e promuovere azioni di filiera attraverso finanziamenti regionali, nazionali e comunitari, al fine di migliorare ed organizzare l’offerta rivolta ai mercati internazionali per una piena ricaduta nel territorio del valore aggiunto delle produzioni.
Vale altrettanto per il nostro tessuto industriale caratterizzato dalla presenza di grandi gruppi insieme ad una rete di piccole e medie imprese che in questi ultimi anni hanno subito un forte ridimensionamento causato dalla crisi, ma che rappresentano ancora oggi un pezzo importante dell’economia locale.
L’azione amministrativa dev’essere orientata a favore di uno sviluppo economico sostenibile.
In questa direzione va realizzata una concreta sinergia fra organizzazioni sindacali e datoriali al fine di spingere verso la realizzazione delle grandi infrastrutture che ormai da molti anni sono ferme al palo per una incapacità politica e per una sottovalutazione da parte dei governi regionali e nazionali.
Lo sviluppo dell’aeroporto Pio La Torre di Comiso deve essere un punto nell’agenda programmatica di tutti i Comuni della provincia di Ragusa visti i benefici ricadenti sull’intero territorio ibleo.
Il nostro territorio è danni mira di interessi da parte di organizzazioni criminali e mafiose che i hanno inquinato diversi segmenti delle attività produttive locali. Alzare il livello di lotta alle mafie attraverso la massima attenzione nella politica degli appalti pubblici soprattutto nei settori più sensibili, in primis la gestione della raccolta dei rifiuti. Promuovere percorsi di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza anche attraverso un buon utilizzo dei beni confiscate alla mafia.
Giuseppe Scifo
Segretario Generale CGIL Ragusa