Si definiscono “enigmatiche” le variazioni su una melodia nota che non si riesce ad individuare.
Come una bella donna che, seppur amata, non viene mai conosciuta fino in fondo. E’ stato questo il tema ricorrente di “Variazioni enigmatiche”, la produzione del Centro Teatro Studi di Ragusa portata in scena, con la regia di Franco Giorgio, il 23 maggio, al Marcello Perracchio nell’ambito della rassegna “Mercoledì, il teatro!”.
Sono state numerose le tematiche introdotte da Eric-Emmanuel Schmitt in quella che è considerata la più articolata delle sue commedie; sempre che di “commedia” si possa parlare, perché il testo passa lentamente e quasi inavvertitamente dall’iniziale registro ironico a quello drammatico, fino alla tragica rivelazione finale. Numerosi i temi: la musica, la mutevolezza dell’animo umano, la precarietà dei rapporti, l’amore, la solitudine, la letteratura, il contrasto tra realtà e finzione, l’illusione del tempo, la malattia e la morte.
La trama. Il premio Nobel per la letteratura Abel Znorko (interpretato da Massimo Leggio) vive in solitudine in un’isola del mare di Norvegia, lontano dalla società civile e da una donna con cui ha condiviso una profonda storia d’amore e con la quale ha portato avanti per anni un intenso scambio epistolare, poi raccolto in un libro e pubblicato.
Quando il sedicente giornalista Erik Larsen (è Giovanni Arezzo) lo raggiunge per intervistarlo, emergono aspetti inquietanti del passato dello scrittore e iniziano a susseguirsi i colpi di scena. Oltre che della già citata ricchezza tematica, la trama ha beneficiato della dinamicità dei dialoghi tra i due protagonisti, che hanno contribuito a rendere la messinscena particolarmente intensa.
Le note della nona delle quattordici “Variazioni sinfoniche” del compositore britannico Edward Elgar ha fatto da sottofondo musicale, nonché da leit motiv, alla rappresentazione, quasi a puntualizzare la ricchezza di sfumature dell’animo umano (in questo caso, quello femminile) e l’impossibilità di acquisirne una conoscenza totale.
“Ho portato in scena “Variazioni enigmatiche” – ha detto il regista Franco Giorgio al termine della rappresentazione – per credere che sono ancora in tempo, che l’umanità tutta sia ancora in tempo per ripensarsi e ripensare e sperare in un’esistenza meno dura e infelice di quella che siamo costretti ad accettare”.
Quello di mercoledì scorso avrebbe dovuto essere l’ultimo appuntamento della rassegna. Ma, a grande richiesta, è stato deciso di replicare, mercoledì prossimo trenta maggio, la rappresentazione di Novecento di Alessandro Baricco sempre con la regia di Franco Giorgio e l’interpretazione di Giuseppe Ferlito. Lo spettacolo prenderà il via alle 21.