Fa piacere, di tanto in tanto, leggere di posizioni chiare, che non sempre sono patrimonio del Partito Democratico.
Vale per tutti l’esempio dell’ILVA di Taranto, che, per un verso dovrebbe chiudere, perché ammorba l’ambiente in maniera irrimediabile, ma quando si parla di inevitabili licenziamenti con prevedibili effetti sul sociale, qualche chilo di polveri sottili, per tutta la collettività, non è poi tanto male.
Ci sono posizioni di netta convenienza e strumentali che falsano in maniera irrimediabile le questioni.
Come si sa, i 5 Stelle sono contrari ad ogni forma di ricerche petrolifere, in mare e sulla terraferma, l’attuale sindaco del Movimento 5 Stelle non ha rilasciato autorizzazioni, limitandosi a quella per la piattaforma in cemento per un impianto che era stato autorizzato dai livelli superiori.
Ora è il candidato sindaco Peppe Calabrese che interviene sulla materia e, con estrema chiarezza, si dichiara a favore dello sfruttamento di alcuni giacimenti.
“L’attuale sindaco non ha autorizzato lo sfruttamento di alcuni giacimenti che avrebbero garantito risorse importanti per il nostro territorio anche in termini occupazionali.
Ecco perché, se sarò sindaco, cercherò di attuare l’eventuale modifica delle norme tecniche di attuazione all’articolo 48, così da fornire l’opportunità di impiantare i giacimenti su verde agricolo e permettere le perforazioni.
Naturalmente non si tratterà di una concessione edilizia per costruzioni ma di una concessione temporanea per trivellazioni che sarà data solo a garanzia del successivo ripristino dei luoghi.
Da questo punto di vista è opportuno sottolineare più volte che autorizzeremo le perforazioni fermo restando che saremo vigili, come siamo certi che faccia l’Eni, sulla tutela del territorio per evitare eventuali inquinamenti e contaminazioni.
L’attenzione, insomma, dovrà essere massima”.
E’ questo il passaggio più significativo che il candidato sindaco di Ragusa, Peppe Calabrese, ha illustrato nel corso del partecipato incontro con i rappresentanti del mondo dell’industria cittadina.
C’erano numerosi dipendenti del comparto, i tre assessori designati da Calabrese, e anche i rappresentanti di tutte le sigle sindacali di settore.
In particolare, Peppe Scarpata della Uil, Filippo Scollo e Francesco Cascone della Cgil i quali hanno messo in rilievo le capacità che Calabrese, quando svolgeva il ruolo di sindacalista, negli anni passati, è riuscito a porre in essere, dando voce alla categoria.
“L’importanza dell’industria, anzi in particolar modo delle royalties, del gettito che hanno assicurato al Comune – ha sottolineato Calabrese – è indiscutibile.
Chiederemo all’Eni il consolidamento dello stabilimento Versalis e la diversificazione della produzione.
Ma è necessario che il Comune possa farsi promotore di un tavolo di concertazione con l’Eni e la Regione. L’Eni non può sottrarre risorse dal territorio senza contropartita come, ad esempio, aumentare l’occupazione e diversificare la produzione oltre a ristorare la città economicamente e con più risorse.
Ed è questo un impegno che prendo se riuscirò ad essere il sindaco di questa straordinaria città.
Inoltre, durante il dibattitto, è emerso che la zona industriale è molto degradata. Quindi alcuni funzionari dell’Irsap, piuttosto che inviare e-mail di posta certificata dal proprio posto di lavoro per organizzare incontri con i candidati a sindaco, farebbero bene ad occuparsi dei problemi esistenti.
Sarebbero più opportune meno tasse sugli opifici, più decoro in tutta la zona, marciapiedi puliti, asfalto sistemato.
E poi ho ripetuto quella che sarebbe una delle idee forza del nostro programma, cioè fare in modo che le zone ex Asi possano essere gestite dal Comune qualora si trovino all’interno dei territori cittadini.
Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato perché si è trattato di un incontro in cui abbiamo potuto verificare dal vivo quanto vitale e cruciale sia questo settore”.