Davide Faraone e Nello Dipasquale, esponenti siciliani dell’area renziana del Partito Democratico diffondono una nota congiunta, in occasione della visita in Sicilia dei leader politici dei due partiti che compongono il governo nazionale.
Faraone e Dipasquale, provocatoriamente, chiedono a Salvini e a Di Maio di dare risposte concrete ai territori, dopo il tour elettorale che li ha portati in Sicilia, tra Siracusa, Ragusa e Catania.
Chiedono di essere convocati, assieme agli amministratori del territorio, per avere risposte in merito a tre importanti opere strutturali che consentiranno, grazie alla progettualità del Partito Democratico, di ammodernare e collegare la Sicilia orientale a quella occidentale, dopo 50 anni di isolamento.
In particolare, si riferiscono alla Siracusa-Gela, in questo momento bloccata, alla Ragusa-Catania, già finanziata e alla metropolitana di superficie a Ragusa, finanziata con 18 milioni di euro dai governi precedenti”.
“Questo patrimonio di nuove infrastrutture – dicono Faraone e Dipasquale – non abbiamo intenzione di perderlo e vogliamo capire, aldilà degli spot elettorali, cosa intendete fare per la Sicilia e i siciliani.
Capire, quindi, se sono previsti ulteriori finanziamenti per esempio per la Siracusa-Gela che non può fermarsi a Modica, ma deve arrivare sino a Trapani per collegare l’intera Sicilia e se per le altre opere c’è la volontà di accelerare la loro realizzazione”.
Le risposte auspicate dai due esponenti del Partito Democratico sono quelle attese dai cittadini dell’area iblea e del sud est della Sicilia.
Non mancherà la sollecitazione dei cittadini per capire a che punto sono le opere in questione e il perché dei ritardi: inevitabile che un governo del cambiamento debba, necessariamente, sbloccare queste opere, e in tempi brevi, lo abbiamo detto anche noi a proposito del comunicato delle deputate Campo e Lorefice per la Siracusa Gela, oggetto di una nota nella quale le due esponenti grilline si mostravano incuranti delle nuove responsabilità derivanti dall’appartenere alla nuova compagine governativa.
Toninelli, il nuovo responsabile delle infrastrutture del governo Conte, ci dovrà dire come e quando saranno sbloccate le opere e, soprattutto, quali sono le responsabilità dei ritardi.
Questo ha anche ribadito Luigi Di Maio nel corso del suo comizio a Marina di Ragusa, ancor prima della sollecitazione di Faraone e di Dipasquale.
Nell’occasione, però, è inevitabile meravigliarsi sul perché un politico, notoriamente serio, come l’on.le Dipasquale si lasci trascinare da Faraone in questa poco dignitosa sollecitazione, dopo che il governo Renzi non ha saputo sbloccare l’iter della Siracusa Gela e, soprattutto quello della Ragusa Catania, nonostante le reiterate assicurazioni del Ministro Del Rio, risultato personaggio politico del tutto inaffidabile, alla luce dei risultati.
Anni di inutili attese, dal 2011 governi di centro sinistra, molti a guida PD, che non hanno saputo gestire la cosa pubblica, almeno per le nostre opere infrastrutturali, ora Faraone, dopo appena un giorno dall’insediamento del nuovo governo vuole conto e ragione e, addirittura, chiede il prolungamento della Siracusa Gela fino a Trapani, una richiesta squisitamente provocatoria, dopo che il Pd non ha saputo garantire nemmeno i lotti fino a Modica.
Quanto alla metropolitana di superficie, non si riesce a comprendere quale possa essere l’intervento del governo per un’opera della quale tutto è stato deciso e tutto è pronto, con i soldi sul tavolo, almeno secondo quanto narrato dai democratici, fino ad ora, a meno che non ci sia motivo di pensare che i nuovi governanti possano dirottare le somme per altre destinazioni.