“Ragusa ha bisogno di riconquistare la propria identità. Questi valori devono ritornare ad essere punto di riferimento della nostra città il cui centro storico è, ormai da tempo, senz’anima, frutto di scelte dissennate da parte delle precedenti amministrazioni e di quella attuale. Ecco perché abbiamo costituito un gruppo che, ai di là di come andrà a finire il 10 giugno, continuerà ad operare con l’obiettivo di garantire risposte lungo questa linea”.
E’ il mastro Giuseppe Leone, artista e fotografo, una delle principali eccellenze ragusane di cui si fregia la città, a dirlo chiarendo di avere accettato, come una scommessa importante, la possibilità di fornire il proprio contributo a palazzo dell’Aquila candidandosi come capolista in Fuori dagli Schemi, la lista a sostegno del candidato sindaco Peppe Cassì.
E’ Giovanni Iacono, che ha individuato buona parte dei componenti della lista in questione, a sottolineare come con il maestro Leone sarà possibile garantire un serio contributo all’attuazione di determinate idee che puntano a riqualificare il centro storico superiore della città.
“Leone – sottolinea Iacono – è una di quelle eccellenze che, forse, la nostra città non riesce a valorizzare, ad esaltare nella maniera dovuta. Ci dà lustro, in Italia e all’estero, per la sua vita, la sua esperienza e per tutto ciò che rappresenta. Proprio di recente sta collaborando con alcune prestigiose case di moda per una campagna internazionale.
Riteniamo che il suo apporto e la sua capacità intellettuale siano indispensabili per questa città che ha perso il proprio faro.
In tema di centro storico occorrerà soprattutto rigenerare e riqualificare. E mi pare opportuno che il maestro sottolinei la questione del recupero dell’identità. Siamo assolutamente in sintonia con quanto avevo già messo in evidenza nei mesi scorsi. Direi che si tratta di un tema cruciale per assicurare il futuro di Ragusa”.
“Non ho mai fatto politica – continua il maestro Giuseppe Leone – ma oggi la condizione del centro storico della nostra città è così precaria che impone un impegno ben preciso da parte di tutti. Non potevo, quindi, tirarmi fuori. C’è il bisogno mentale e psicologico di eliminare queste lacune pesanti e gravi e di fare ritrovare a questa parte della città la propria dimensione di equilibrio. Tutto ciò deve fornire un input per una crescita culturale e morale e, in particolare, per fare in modo che questa parte di Ragusa riacquisti la propria identità”.