Una battaglia nel momento sbagliato, quando il prezzo del greggio influenza negativamente l’importo delle royalties dovute ai comuni dove insistono gli impianti di estrazione.
Una cifra esigua per il Comune di Ragusa, che rischia di svanire completamente se si concretizzeranno le ipotesi di dismissioni degli impianti di pompaggio del greggio, diventati, di colpo antieconomici, senza dire che l’attuale momento di crisi mondiale non favorisce gli investimenti per nuove ricerche.
Occorrerà poi, anche uscire dall’equivoco per le nuove forze di governo che si sono sempre dette contrarie alle ricerche petrolifere, occorrerà essere coerenti, bisognerà rispettare il territorio e sgombrare il campo dall’imbarazzante situazione che vede i Comuni rendere la vita difficile alla società di ricerca mentre affonda a piene mani nello sfruttamento delle royalties.
Il sindaco di Modica, con tanto di comunicato stampa ufficiale, rinnova, inaspettatamente, la battaglia per spalmare i proventi delle royalties su tutti i territori interessati dalla falda petrolifera, e non solo sul Comune dove insiste l’impianto di estrazione
Un attacco diretto al Comune di Ragusa, nell’interesse di tutta la comunità iblea che deve godere dei proventi in questione.
Si vuole riprodurre il tentativo operato dall’on.le Dipasquale con il suo emendamento famoso che voleva appunto allargare a quasi tutto il territorio provinciale i benefici delle royalties.
Come allora fu facile pensare che l’azione di Nello Dipasquale fosse finalizzata ad un eventuale candidatura alle nazionali, salvagente in caso di trombatura alle regionali, può essere lecito pensare che anche il sindaco di Modica utilizza le royalties come palestra per il dopo sindacatura.
Grazie al successo alle elezioni regionali, Dipasquale non ha più sollevato il problema, Abbate introduce gli ottimi rapporti con il Presidente Musumeci per avere la meglio in questa contesa che vuole portare anche a Roma.
Non vorremmo, però, che andasse a finire come per le comunali di Ragusa, dove tutti hanno rivendicato appoggi e consensi all’azione politica e ai programmi elettorali per poi fare un buco nell’acqua, essendo stato eletto l’unico che si vantava di non avere nessun tipo di accordo con i partiti e i loro referenti.
Si rifiutano sdegnosamente ipotesi campanilistiche nell’iniziativa ma sa tanto di ‘excusatio non petita, accusatio manifesta’, la rivendicazione del diritto di falda non sarebbe poi tanto folle se non fosse presentata con eccesiva impulsività ed invadenza, sulla stessa scia dello stile per le rivendicazioni per il soppresso Tribunale.
In effetti, l’auspicato incontro di tutti i sindaci interessati potrebbe chiarire le posizioni, soprattutto per quanto riguarda le rivendicazioni a favore della salvaguardia ambientale, non vorremmo, poi, che si facesse una guerra per impianti che non esiteranno più.
Ricordiamo che l’emendamento Dipasquale provocò le dimissioni, per protesta, del Presidente del Consiglio Comunale, Giovanni Iacono, un gesto forte che determinò la nascita di un fronte trasversale che affossò l’iniziativa, fu Giovanni Iacono a redarre una diffida per il Presidente dell’ARS, determinante fu l’azione dei 5 Stelle e del deputato Assenza che svolse un lavoro eccezionale e attaccò, in aula, Dipasquale.
Ora sembra che la battaglia voglia essere riproposta, non sappiano se resterà palestra ma un consiglio lo vogliamo dare: a Ragusa posizionamenti troppo anticipati e rivendicazioni di appoggi non solo non hanno avuto esito, ma hanno portato anche male.
Del resto, sembra troppo presto iniziare una nuova campagna elettorale, fra l’altro senza partiti o movimenti forti alle spalle, il vento che tira è di tutt’altra direzione ma la smania di evolversi nella scala politica annebbia la vista.
Quanto alla sostanza del problema non consideriamo le ipotesi di allargamento della fascia di beneficiari delle royalties del tutto prive di oggettive legittime rivendicazioni, per Ragusa potrebbe essere anche vantaggioso rifiutare gli impianti di estrazione e godere solo dei benefici di falda.
Anche per il Tribunale, se si riuscisse ad annullare il provvedimento di soppressione di quelli minori, ci sarebbe uno sgravio delle spese a carico del Comune di Ragusa, spese, a quanto pare, non sempre integralmente restituite, chiaramente ipotesi di spostamento del Tribunale in periferia sono del tutto illogiche e, queste sì, ispirate a rivendicazioni campanilistiche.
Piuttosto, in questa linea di politiche per il territorio, Abbate potrebbe rispolverare l’iniziativa di costituire una nuova provincia con Modica capoluogo di una vasta area del sud-est, se trova consensi in terra siracusana.
Questa certo, come iniziativa, sarebbe un ottimo trampolino di lancio.