La notizia è che una manifestazione di grande pregio sportivo e sociale, finalizzata alla raccolta di fondi da donare in beneficenza, non ha previsto l’accessibilità all’arena per i diversamente abili.
Una grave mancanza che coinvolge gli organizzatori ma ricade, inevitabilmente su chi ha concesso le autorizzazioni e, pensiamo, sulla commissione per i pubblici spettacoli che avrebbe dovuto controllare quanto previsto dalla legge.
Responsabilità che qualcuno cerca anche di fa ricadere sulla pubblica amministrazione, da pochi giorni insediata, che avrà un bel da fare per le verifiche che, a quanto pare, in passato, hanno lasciato, spesso a desiderare.
Questa la lettera inviata, al nostro giornale, dal Presidente dell’Associazione FACTA, Marco Magrini, la Federazione per l’accessibilità di cultura, turismo e ambiente
Mi permetto di scriverle in merito alla manifestazione “Bobo Summerc Cup 2018” appena conclusa a Marina di Ragusa.
Manifestazione di grande pregio sportivo e sociale, di grande impatto mediatico, e finalizzata alla raccolta di fondi da donare in beneficenza in favore dei bambini supportati dal progetto HEAL in collaborazione con l’ospedale Bambin Gesù.
Unico piccolo particolare di cui non si tiene mai conto, durante l’organizzazione di eventi di un certo calibro, è quello di dare la medesima possibilità di partecipare a tutti, senza distinzione di sesso, razza, religione e deficit fisici o di altro genere.
Ci riferiamo naturalmente al fatto che lo stadietto approntato sulla spiaggia del Lungomare Mediterraneo, come spesso avviene in occasioni di questo tipo, non prevedeva alcun tipo di possibilità di partecipazione tra il pubblico di persone con disabilità.
Un classico per quanto riguarda l’organizzazione di eventi autorizzati e spesso sponsorizzati dal comune, dove secondo l’immaginario collettivo di dirigenti e funzionari comunali, i disabili non esistono, e non rientrano tra le persone che possano aver diritto di partecipare a qualsiasi evento pubblico.
E come sempre, le persone su sedia a ruote che avrebbero gradito partecipare alla Bobo Summer Cup, come normali cittadini, anche questa volta sono stati esclusi dall’indifferenza e dalla superficialità con cui si affronta solitamente l’organizzazione di eventi pubblici.
È la storia di sempre, e cambiando l’Amministrazione comunale, nella sostanza non cambia proprio nulla per chi solitamente non viene preso in considerazione come componente attivo della società in cui vive, o forse vorrebbe vivere se non venisse costantemente discriminato e a volte anche deriso o ancor peggio indicato come elemento di disturbo all’interno di una società che mira alla perfezione legata alla perfezione.
Purtroppo, a Marina di Ragusa, non sono mancate le realizzazioni di opere che non permettono assolutamente la benché minima fruizione dei beni pubblici.
Tanto per fare una breve sintesi si può partire dalla realizzazione del nuovo lungomare mediterraneo, seguita da quella di piazza delle dogane, per giungere fino a piazza torre, dove su svariati milioni di euro spesi per riqualificare il tutto, il comune ha pensato bene, che non bastasse aver realizzato un porto turistico totalmente vietato alle persone disabili, e per completare l’opera ha realizzato tutti gli accessi alle spiagge ben forniti di gradini, come se volontariamente si volesse proibire a queste persone, che possibilmente deturpano la bellezza delle spiagge ragusane, di poter vivere qualche attimo di ristoro e relax recandosi a mare come tutti gli altri, turisti perfettamente deambulanti compresi.
Si è avuta cura di riqualificare piazza Duca degli Abruzzi, dove senza entrare nel merito delle scelte progettuali, una tra le piccole cose realizzate con sufficienza e distacco, è quella della realizzazione della scivola di accesso alla banca agricola, dove per decoro o per convinzione, o per incuria, non viene realizzato il passamano di protezione, come se si volesse sfidare un disabile a misurarsi con un concetto di sicurezza che rimane un illustre sconosciuto.
Ma tornando alla Bobo Vieri Summer Cup, la location scelta sicuramente rimane ottimale per la tipologia di evento, ma noi come Associazione continuiamo a porci sempre lo stesso interrogativo che è questo:
se le manifestazioni pubbliche si svolgono normalmente e naturalmente in luoghi non accessibili a tutti, a causa di tutte queste belle opere realizzate con fondi pubblici, sulla base delle previsioni normative attuali, avrebbero dovuto essere realizzate dando la possibilità a tutti indistintamente di poterle utilizzare, ovvero, prive di barriere architettoniche.
Eppure la legge è molto chiara in proposito, perché se andiamo a ritroso nel tempo, partendo dal 1986, La Legge 41, all’art. 32, prevede – comma 20 : non possono essere approvati progetti di costruzione o ristrutturazione di opere pubbliche che non siano conformi alle disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1978, n. 384, in materia di superamento delle barriere architettoniche.
Non possono altresì essere erogati dallo Stato o da altri enti pubblici contributi o agevolazioni per la realizzazione di progetti in contrasto con le norme di cui al medesimo decreto. (il D.P.R. 384 è poi stato sostituito dal Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1996, n. 503.”Regolamento recante norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici.”, che fa riferimento al Decreto Ministeriale – Ministero dei Lavori Pubblici 14 giugno 1989, n. 236. “Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche.”).
A chi deve essere imputato il pregio della continua discriminazione dei disabili?
Eppure, viene realizzata qualsiasi opera in barba alle previsioni normative, e nonostante il divieto di finanziamento, le opere vengono regolarmente finanziate e realizzate.
Ora ci chiediamo, se all’interno del comune controllori e controllati molto spesso coincidono con le medesime persone, chi dovrebbe sovrintendere alla regolare applicazione delle norme, e chi avrebbe mai potuto avere un minimo di percezione della non regolarità dell’uso di denaro pubblico, e chi mai avrebbe dovuto chiedere la restituzione delle somme indebitamente spese?
Abbiamo comunque una certezza, che è quella che il personale coinvolto nella progettazione e direzione dei lavori di queste opere, sia stato naturalmente premiato con i proventi della progettazione, direzione dei lavori e per il responsabile unico del procedimento, previsti nei regolamenti comunali.
Conseguentemente la domanda finale che ci poniamo è la seguente: ci sarà mai un momento in cui i premiati di cui sopra, pagheranno per il danno provocato al comune cittadino, anche se su sedia a ruote o con altra patologia invalidante, che allo stato attuale non potranno mai partecipare agli eventi pubblici, o privati ma aperti al pubblico, perché per loro è stato previsto in modo palese il divieto di partecipazione.
Egregio Signor Direttore, ci perdoni per esserci lasciati andare nella breve esposizione dei fatti, ma cerchi anche lei di immaginare un attimo quanto brutto possa essere uscire di casa per potere solo girare in macchina, nel caso specifico, guardando i balneanti godere dell’estate, avere la certezza che questo di questo non si possa mai godere in piena libertà, e dover sottostare alla incuria e all’indifferenza di chi comunque dovrebbe avere degli obblighi in proposito, e che con molta eleganza riesce a vivere nell’indifferenza il danno causato ai cittadini in proposito.
Cordiali saluti
Il Presidente
Magrini Marco
Va sottolineato che, in risposta alle comunicazioni, nel corso della seduta di consiglio comunale, il sindaco Cassì ha replicato, in maniera esaustiva, alle sollecitazioni per l’accessibilità alle spiagge, sollevate anche in riferimento alla mancata attuazione, non dipendente dall’amministrazione comunale, del progetto Spiaggia Mia.
Come per la manifestazione sportiva, per la quale l’amministrazione ha provveduto alla concessione dello spazio pubblico, oltre ad alcune agevolazioni di carattere logistico, il Sindaco ha tenuto a precisare di essere estraneo a situazioni che ha trovato e per le quali sta lavorando, al fine di eliminar quanto in contrasto con la legge.
Per il progetto SpiaggiaMIa ha precisato che si è trattato, negli anni passati, di una iniziativa dell’INAIL e del Comitato Paralimpico che quest’anno non è stata riproposta e per la quale il Comune aveva dato solo apporto logistico.
Quanto all’accessibilità alle spiagge si stanno verificando le diverse situazioni, si stanno predisponendo delle pedane che permettano l’accesso fino alla battigia, pur nelle diverse difficoltà tecniche che si stanno affrontando, ancorché a stagione avviata.