Una duplice sensazione nel leggere il comunicato delle Associazioni ‘Partecipiamo’ e ‘Liberi Cittadini’, il primo, da quando si è insediata la nuova amministrazione, a trattare di questioni importanti che interessano il nostro comune, il primo che prende in esame questioni scottanti che, nel pieno della stagione, sono passate, quasi, in sottordine.
Se non ci si può esimere dal constatare, con piacere, che c’è qualcuno che si occupa di politica seriamente, mentre tutti sono con l’occhio rivolto alle limpide acque del nostro litorale o al verde delle nostre campagne, non si può evitare anche di notare come il silenzio pervada tutte quelle forze politiche che, dopo la fine della campagna elettorale, e dopo i risultati delle comunali, sembrano aver esaurito il propellente per continuare a fare politica, un segnale di quanto l’attivismo, per molti è, forse, solo destinato non all’interesse comune quanto, piuttosto ad interessi personali e particolaristici per la propria carriera politica.
Inconcepibile non percepire interventi sugli sviluppi di problematiche fondamentali del territorio, sugli stessi argomenti per i quali, alcuni esponenti politici hanno speso, in precedenza, fiumi di parole.
Lo hanno fatto, e bene, Partecipiamo e Liberi Cittadini che, in una nota esaustiva, ma estremamente efficace nella sua sintes,i mettono in evidenza come la concretezza risalta al confronto della inutile e strumentale retorica.
Rete ospedaliera, royalties e ciclo dei rifiuti e discariche le questioni affrontate come temi fondamentali e non negoziabili e sottoposti al pubblico dibattito per azioni determinanti a difesa del territorio e della Città di Ragusa, per i quali si auspica grande attenzione da parte dei nuovi amministratori.
Per la questione della ‘rete ospedaliera’ ‘Partecipiamo’ e ‘Liberi Cittadini’ si fanno interpreti del comune sentire per la delusione che deriva dai mancati e concreti interventi in materia di sanità da parte delle autorità regionali preposte.
Molti, in effetti, speravano che il nuovo governo regionale, di destra, riportasse ordine e adeguamenti alle leggi vigenti in materia di rete ospedaliera.
‘Partecipiamo’ e ‘Liberi Cittadini’ rilevano, purtroppo, che la delibera della Giunta Regionale di riordino della rete ospedaliera è l’esatta negazione del DM 70/2015 ‘verso il quale’ dice di volere andare.
Per la provincia di Ragusa, e per il nuovo ospedale di Ragusa in particolare, si va contro la legge: si disattende il modello “Hub & Spoke”, le Unità Operative Complesse e quelle Semplici risentono del livellamento delle classificazioni degli ospedali.
Dopo tante polemiche, si attendeva l’applicazione della ‘Balduzzi’ per riportare ordine, invece viene cancellata da Ragusa ‘malattie infettive’, che viene allocata in periferia, in barba ai volumi di attività, alla centralità geografica, ai presupposti organizzativi e funzionali.
In periferia, per accontentare i capricci senili di qualche notabile, resta la stroke unit di 1° livello a gestione neurologica, come prevista dalla conferenza Stato Regioni, ma non all’interno del ‘Giovanni Paolo II’ che pure dispone dell’emodinamica e della diagnostica vascolare e radiologica che sono di fondamentale supporto.
Per le royalties restano intatte le valutazioni di ‘Partecipiamo’ e di ‘Liberi Cittadini’ che già, a suo tempo, furono dichiarate a proposito del gesto esemplare dell’allora Presidente del Consiglio Comunale, Giovanni Iacono, che non esitò a dimettersi dalla carica per esprimere una forte e sdegnata protesta contro il tentativo trasversale di sottrarre legittime risorse al Comune di Ragusa per dirottarle sul territorio.
Le royalties petrolifere sono un ‘risarcimento’ dato ad un Ente territoriale che ha la competenza assoluta sul sottosuolo e sul territorio. I giacimenti sono di proprietà dello Stato ma nel caso di perforazioni si creano tre condizioni OGGETTIVE di sfavore:
a. si creano vincoli nella porzione di territorio e delle servitù;
b. si occupa il sottosuolo e soprasuolo del territorio di competenza;
c. si creano condizioni di pericolo e di possibile inquinamento e quindi si crea un rischio a carico dell’ente territoriale stesso.
Non ci azzeccano nulla altri enti territoriali riguardo al ‘risarcimento’ né per altro.
Comprensibili possono essere i tentativi di affascinare gli elettori, in vista di futuri obiettivi, con utopie di vario genere, fa parte del gioco e di certa politica, ma vanno, in ogni caso, tutelati il diritto e gli interessi del territorio.
Interessi del territorio che sono minacciati anche da farneticanti disegni di gente senza scrupoli che vorrebbe trasformare Cava dei Modicani in discarica per l’intera provincia.
Ipotesi che ‘Partecipiamo’ e ‘Liberi Cittadini’ rigettano con decisione, innanzitutto perché le discariche sono metodologicamente superate, poi perché le caratteristiche geologiche del sito lo rendono inadatto a questo tipo di utilizzo che sarebbe, invece, possibile in altre zone della provincia dove non insiste un terreno ‘fratturato’ e ‘carsificato’
Come si può desumere dalla lettura del comunicato di ‘Partecipiamo’ e di ‘Liberi Cittadini’, si tratta di temi fondamentali per il nostro Comune e per il suo territorio, che non sono stati adeguatamente difesi, fino ad ora, da una classe politica non sempre attenta alle esigenze locali e debole di fronte ai tentativi prevaricatori di politici in carriera, spregiudicati e attenti solo ai vantaggi per il bacino elettorale personale.
È auspicabile che la nota di ‘Partecipiamo’ e di ‘Liberi Cittadini’ possa costituire il volano di un nuovo modo di affrontare le questioni locali, in una ottica di crescita e di sviluppo che, nel rispetto delle leggi e delle normative vigenti, deve tutelare la collettività e deve isolare chi utilizza la politica solo come trampolino per le ambizioni personali.