Prima convocazione per la Commissione Affari Generali, per eleggere il Presidente e il vice.
Stesso copione delle altre convocazioni esitate, maggioranza del gruppo Peppe Cassì Sindaco compatta sui nominativi prescelti, minoranze rassegnate che hanno cercato di fare dialettica politica sulle posizioni di maggioranza e opposizioni per l’elezione del Presidente del Consiglio.
Dopo leggere schermaglie verbali, Rivilito, Mezzasalma, Raniolo, Vitale e Bruno votano compatti per Vitale Presidente e, successivamente, per Rivillito vice.
Scheda bianca, in entrambe le votazioni, dei componenti di minoranza, Chiavola, in sostituzione di D’Asta, Iurato, in sostituzione di Mirabella, e Antoci del Movimento 5 Stelle.
Dopo le votazioni è il consigliere Chiavola che, scottato dalla precedente esperienza di consiglieri comunali che hanno cercato di limitare al massimo le sedute di commissione, auspica che ci siano più riunioni degli organi consultivi.
E’ lo spunto per il consigliere Antoci, del Movimento 5 Stelle che dà vita ad un intervento del tutto particolare e, sotto certi aspetti, anche delicato: senza mezzi termini dice di aver ascoltato voci che vorrebbero aumentare il numero delle sedute di commissione per cercare di compensare il taglio al gettone di presenza, quasi dimezzato, auspica che non si cada nel gioco di dover essere costretti a fare più commissioni.
Sono dichiarazioni gravi, che inducono il Presidente Vitale, appena eletto, a puntualizzare che, per quanto lo riguarda, si muoverà solo nell’abito dell’onestà e convocherà solo le sedute necessarie.
Concetto che il Presidente Vitale ribadisce in un successivo comunicato stampa diramato per comunicare la sua elezione, nel quale si preoccupa di sottolineare che “la commissione non sarà convocata inutilmente per sfruttare i gettoni di presenza ma solo ed esclusivamente quando sarà necessario per il bene della città”.
Una sottolineatura che avrebbe potuto evitare perché ipotesi di questo genere non dovrebbero essere nemmeno pensate.
Il rappresentante del Movimento 5 Stelle, nuovo del consiglio comunale, naturalmente resta basito per il tentativo i qualcuno di sopperire al taglio del gettone di presenza con qualche riunione in più.
Il tentativo di aumentare sedute di consiglio comunale e di commissione non è certo nuovo e, rivolgendosi alla sua parte politica, avrebbe potuto avere, o, forse, ha già avuto, esaustive spiegazioni su come andavano le cose nella passata consiliatura, nella più assoluta indifferenza dei ‘rivoluzionari’ compagni di movimento che hanno sempre riferito di avere ricevuto sollecitazioni di questo tipo ma mai hanno denunciato uno stato di cose che, comunque, era sotto gli occhi di tutti, soprattutto nell’ultimo anno dove solo le sedute di consiglio comunale erano puntualmente raddoppiate per i giochi spregiudicati di alcuni componenti delle opposizioni, esperti nella strategia di far mancare il numero legale per raddoppiare gettone di presenza ed esonero lavorativo.
Il nuovo consiglio sembra, decisamente, meno portato alla connivenza e, ancor di meno alla indifferenza verso comportamenti che poco hanno a che fare con la buona politica, le minoranze sono talmente esigue, numericamente, da non poter impensierire una compagine che vuole lavorare bene.
Tutto questo non sminuisce l’importanza di quanto dichiarato in commissione dal consigliere Antoci, che meriterebbe maggiore approfondimento, come sarebbe dovuto accadere anche in passato, addirittura in commissione trasparenza, anche per verificare il livello della trasparenza secondo questa amministrazione.