Il Consiglio Comunale è avviato in un percorso di rodaggio, in vista, dei prossimi, importanti appuntamenti, primo fra tutti quello con il bilancio.
E un civico consesso che si può definire giovane, con poca esperienza di amministrazione cittadina, che si perde in una retorica talvolta fine a sé stessa, con una tendenza eccessiva alla condivisine delle scelte e alla collaborazione tanto auspicata con le opposizioni che, dal canto loro, non mostrano i caratteri e la caratura di minoranze che potrebbero impensierire una qualsivoglia maggioranza, meno che mai quella attuale che sostiene l’amministrazione Cassì.
Nonostante questo, c’è una ricerca smodata della collaborazione secondo una linea che, chiaramente, trova d’accordo il primo cittadino.
In pratica non c’è opposizione, quella grillina sembra scalpitare ma è riconducibile solo agli interventi della consigliera Federico che, prima, facevano sorridere, ora fanno preoccupare perché sono rivolti a mere questioni di minuti e di osservanza del regolamento che, nella precedente consiliatura, quando la stessa era vicepresidente del Consiglio, e presiedeva le sedute, era semplicemente calpestato quanto ad orari e a rispetto dei tempi degli interventi e degli spazi dedicati alle comunicazione che, peraltro, comunicazioni noj erano quasi mai.
Basti rilevare che, nella seduta di ieri, martedì 4 settembre, non sono stati contestati atti presentati al Consiglio con enorme ritardo, oltre le scadenze normative, e che sono state approvati debiti fuori bilancio senza la presenza in Consiglio dei revisori dei conti.
E fino a quando non si esaurirà la vena polemica fra grillini e gruppo del sindaco, che stenta a spegnersi, si vivrà di piccoli battibecchi che non si addicono all’atmosfera di questa assise che si caratterizza, al di là delle singole competenze, per una composizione che sembra orientata al lavoro concreto, ancorché prioritariamente assoggettata al vertice politico.
Bello l’intervento iniziale della consigliera Gianna Occhipinti, improntato ad uno spirito di massima comprensione del ruolo importante da rivestire nei confronti della città, che ha auspicato un momento di concreto cambiamento, peraltro richiesto dagli elettori, con il piccolo sbandamento sulle criticità e sulle relative segnalazioni che stanno cessando di essere eredità e sono ormai patrimonio di questa amministrazione.
Elementi positivi del nuovo consiglio comunale, che si avvia a passare dall’adolescenza alla maturità, il bilancio ne sarà l’esame, la presenza del Sindaco e della Giunta in aula, e la grande voglia, innegabile, di fare bene per la città, in ogni azione, in ogni progetto, in ogni provvedimento.
Gli interventi sono quelli che sono, ci sono risposte come quella dell’assessore Rabito che affascinano per la puntualità, gli elementi a supporto e la piena contezza dell’argomento, sulla pista eliportuale, attrezzata per i voli notturni, la cui necessità era stata sollecitata dal consigliere Antoci, ci sono argomenti, sollecitati dal consigliere D’Asta, sulla mobilità alternativa che rabbrividiscono per l’insistenza su temi che vanno avanti da decenni e restano allo stato di pure utopie.
E’ dai tempi dell’onorevole Chessari, quando in via Roma erano esposti i mezzi ettometrici, che si parla di mobilità alternativa, fino alle esposizioni di biciclette e autovetture elettriche con le quali ci hanno deliziato i grillini, ma se si deve andare dal Comune a piazza Villa Pax, o, peggio, più lontano, ci si può affidare solo ai propri piedi.
Siamo ancora in attesa, e per responsabilità ultime del partito a cui aderisce D’Asta, di sapere come andrà a finire la Ragusa Catania, non sappiamo se l’autostrada arriverà a Ragusa, sappiamo che l’aeroporto resterà aperto se lo acquisiscono i catanesi, la metropolitana di superficie è stata messa ammollo dal governo grillino-leghista, abbiamo un sistema di trasporti ferroviari ed extraurbani da medioevo e D’Asta ci parla di fondi europei per i parcheggi di scambio, mentre l’assessore al ramo, per non scontentarlo, lo sostiene con l’organizzazione della giornata europea della mobilità alternativa, fra camminatori, percorsi pedonali, aree chiuse al traffico e navette che a Ragusa sono, ormai un must onnipresente.
Anche in questo caso, di alternativo restano i nostri piedi che, fino a quando ci sostiene la salute, ci portano dove vogliamo, tutti gli altri a casa, se va bene vedranno sfilare i camminatori sotto il balcone.
Tutto quello di cui godremo, perché legato a questo evento, sarà una messa in sicurezza, assai tardiva, della pista ciclabile, eredità, questa, positiva e negativa della vecchia amministrazione grillina.
Esaurito lo spazio delle comunicazioni, che alla fine, al di là delle valutazione politiche, restano un’amabile concentrato di conversazioni da salotto, prive come sono delle scomposte polemiche e strumentalizzazioni delle opposizioni passate, che erano contrassegnate da atteggiamenti non certo da salotto, sono state ratificate le variazioni di bilancio relative alle spese per il ballottaggio e approvati i debiti fuori bilancio, derivanti da sentenze esecutive, in sostanza delle prese d’atto dovute, per la loro natura.
Apprezzabile, nel contesto generale, l’auspicio, espresso dal consigliere D’asta, che il civico consesso possa occuparsi di temi politici e di politica, sono tante le tematiche e le emergenze della città, se ne potrebbe cominciare a parlare in Consiglio, per verificare le posizioni diverse delle varie componenti, per conoscere le intenzioni e i progetti dell’amministrazione, per condividere quelle scelte che dovranno caratterizzare, si spera assai positivamente, la Ragusa dei prossimi anni.